Quello che si appresta a festeggiare Cantina Malavasi è una ricorrenza forse di poco conto nel mondo del vino ove si spreca la tradizione secolare di tante realtà, ma allo stesso tempo per questa piccola azienda questo traguardo (il primo sia ben inteso), ha il sapore del successo di un progetto costruito su solide basi a cominciare dalla caparbietà del suo titolare.
Era il 2009 quando Daniele Malavasi di Sermide decide – da sempre appassionato del mondo agricolo ove, nel fondo di famiglia trascorre la sua infanzia – di lanciare una sfida nella Lugana.
Non è da subito cosa semplice ma (r)esiste però una convinzione: la ferma volontà di proporre vini che emozionino, ben equilibrati, interpreti di una viticoltura sostenibile e vinificati con cura, e …assolutamente non banali!
Dopo dieci anni questi propositi sono rispettati. Chiunque abbia avuto occasione di degustare un San Giacomo oppure un Rosa del Lago ma ancora un Ciocapiàt, comprende immediatamente come un bicchiere Malavasi non sia “solo vino”.
Il mondo Malavasi affascina perché accoglie, coccola, introduce e accompagna all’esperienza del vino. Mamma Ames, custode attenta delle tradizioni di famiglia, intrattiene con piatti e bocconcini i wine-lovers che oramai sono fidelizzati e cercano rifugio qui a Pozzolengo nella frazione di San Giacomo, per venire a trascorrere magari solo pochi momenti: ma dal sapore unico.
“Umiltà, sacrificio e credere ostinatamente nel progetto da perseguire, sono stati il “sale” di questa azienda – confessa Daniele Malavasi – Siamo arrivati per ultimi ma abbiamo costruito un progetto avendo ben chiari lo stile dei vini che volevamo proporre grazie anche al qualificato supporto enologico offerto da Franco e Matteo Bernabei . Oggicontinua Malavasi – ci siamo guadagnati sul campo il rispetto dei nostri colleghi produttori dando prova di quanto sappiamo fare.”
L’azienda è impegnata a sostenere il proprio brand e misurarsi costantemente con un posizionamento che possa riconoscere i valori in campo. Il 2019 si preannuncia come un anno da record: volumi e fatturato volano, le opportunità di mercato si moltiplicano, i vini – quel che più conta – convincono.
Molti i “cantieri aperti” in azienda.
E’ stato ridefinito il logo aziendale, nel 2020 è prevista la nuova cantina e da poco la struttura organizzativa si è rafforzata per fornire maggior supporto al potenziamento commerciale.
Sul fronte dei prodotti, tra gli altri, segnaliamo il ritorno delle bollicine. In arrivo al prossimo Vinitaly uno Charmat a base Pinot Nero mentre è già in cantiere un Metodo Classico che intende valorizzare lo storico “Tocai” presente al vigneto Belvedere. Spumanti che accompagneranno anche i risultati della Volley Millenium Brescia.
Sul fronte mercati, Daniele è intenzionato dopo “anni a testa bassa” a togliersi finalmente qualche soddisfazione. Negli Stati Uniti certamente, – continua Malavasi – prima però rimane molto da fare in Europa, in cui non è importante solo esserci, ma “qualificare” la propria presenza.
L’esperienza Malavasi non finisce però qui e merita ogni tanto una visita all’azienda perché la regola di questa cantina è anche “sperimentare, sperimentare, e ancora sperimentare” citando sempre patron Daniele.
La morbidezza e l’eleganza del Mulinero (una selezione di Petit Verdot 2015) ne sono un esempio, in grado di ammaliare i palati più esigenti e soddisfare i più curiosi. Ma potreste scoprire tanto ancora…