Nonostante alcune lievi complicazioni post partum, a pochi minuti dalla nascita il piccolo di renna era già in grado di succhiare il latte mentre nel giro di un’oretta, si reggeva sulle proprie zampe. Oggi, a tre settimane dal lieto evento al Parco Natura Viva di Bussolengo, mamma e piccolo stanno bene e hanno nuovamente preso parte alla quotidianità del gruppo che adesso, conta 5 individui. Il nuovo arrivato è un maschietto e il suo nome sarà affidato al popolo dei social network. “Vulnerabile” di estinzione secondo IUCN, appartiene ad una specie in costante decremento: taiga e tundra dell’emisfero boreale stanno risentendo dei cambiamenti climatici tanto da cambiare l’equilibrio tra neve, pioggia e ghiacci con il risultato di rendere inaccessibili i muschi e i licheni di cui questa specie si nutre. Motivo per cui il nuovo nato sia un esemplare prezioso per la conservazione delle specie a rischio.
“Non può ancora vedersi ma il nostro piccolo ha già iniziato la crescita delle corna – spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva – che al momento sono solo palpabili. Si tratta di una specie molto precoce a sviluppare le caratteristiche utili a sopravvivere nelle regioni artiche e subartiche del Pianeta e infatti, il nostro piccolo inizierà a brucare autonomamente già dopo il primo mese. Per il momento però, nonostante la grande curiosità di suo fratello, lui ancora non si allontana dalla mamma anche se tra un pò, inizierà la stagione dei giochi e delle impertinenze”. Una volta cresciuto poi, terrà il palco per tutta la stagione degli accoppiamenti per poi perderlo al termine, più o meno ai primi di novembre. “Alle femmine questo accade invece in primavera, il che – precisa Spiezio – suggerisce che tutte le renne di Babbo Natale (Rudolf compreso) dovessero essere in realtà femmine e non maschi”. Favole a parte, la scienza ci dice che la vitalità della specie soffra in tutto il suo areale ma che a passarsela male in Europa sia particolarmente la renna di foresta, una delle 12 sottospecie, che attualmente vive confinata in Finlandia dopo essersi estinta ai primi del ‘900. Fondamentali in questo “ritorno dall’estinzione” sono stati i giardini zoologici con i loro esemplari reintrodotti grazie anche al Programma per le Specie Minacciate (EEP) dell’Associazione Europea Zoo e Acquari (EAZA).