Salò, antica capitale della Magnifica Patria, ha conosciuto all’epoca della Comunità di Riviera il fiorire di varie attività artigianali di prestigio, una su tutte quella del refe, che hanno fatto ricca e prosperosa la città grazie all’intraprendenza di alcune famiglie della borghesia salodiana.
Ma anche il secolo XIX non è stato da meno e alcune imprese salodiane hanno dato lustro alla città con prodotti di qualità che si basavano su procedimenti produttivi tramandati di padre in figlio. Tra queste non possiamo dimenticare la Premiata Cereria Filippini.
Tutti coloro che hanno percorso la via Garibaldi non hanno potuto non notare la scritta che campeggiava su una casa signorile ubicata in quella via e posta all’incrocio con via IV novembre.
Da sempre appartenente alla famiglia Filippini, la storia della Cereria inizia nel 1836 in Valtenesi quando viene fondata dai fratelli Luigi, GianAntonio, Placido e Angelo. Dopo i primi vent’anni di attività, Cereria Filippini viene trasferita a Salò prima in una zona di periferia già piuttosto attiva come centro di commercio strategico per tutta la sponda del Lago di Garda e in un secondo momento nello stabile di Via Garibaldi dove fino a qualche anno fa aveva sede l’attività.
Nel corso degli anni la direzione aziendale ha visto susseguirsi diversi titolari, sempre appartenenti alla famiglia, che dal lontano 1911 si passa la gestione della cereria di padre in figlio, mantenendo la stessa alternanza di nomi che risalgono la scala delle generazioni.
La passione per il proprio lavoro e l’impegno di tutta la famiglia hanno permesso a Cereria Filippini di superare le diverse epoche specializzandosi nella produzione di differenti tipologie di candele per soddisfare le esigenze di una clientela sempre ampia ed eterogenea garantendo prodotti Made in Italy di alta qualità.
Avvalendomi di materiale appartenente all’archivio della Famiglia Filippini vengo ora a ricostruire la storia di questa gloriosa azienda salodiana.
La fondazione è da farsi risalire al 1836 Il laboratorio viene aperto a Polpenazze del Garda, all’epoca piccolo centro confinante con Salò. L’apertura avviene ad opera di Luigi, GianAntonio, Placido ed Angelo Filippini.
Nel 1860 avviene il trasferimento dell’attività produttiva. L’azienda infatti dopo circa venti anni dalla fondazione viene trasferita a Salò. In quell’anno venne individuato un sito in una zona di prima periferia della cittadina del lago di Garda, ma già centro commerciale e strategico per tutta la sponda del lago di Garda Bresciano.
Dopo pochi mesi dal trasferimento l’azienda viene presa da Carlo Filippini figlio di GianAntonio.
Nel 1895 sotto la guida di Carlo Filippini, viene individuata la nuova sede. L’azienda viene trasferita nella sede di Via Garibaldi, sempre a Salò dove è rimasta fino a pochi anni fa. Si trattava di un posto strategico, posto nel centro del paese e sulla principale strada commerciale. Era la strada che all’epoca rappresentava l’unica via che collegava Brescia a tutto il lago di Garda e al trentino. Era quella l’arteria sulla quale passava il tram utilizzato anche per il trasporto delle merci.
Corre l’anno 1911 quando avviene il cambio direzionale. Il sig. Carlo Filippini cede la direzione dell’azienda al figlio Giuseppe che per anni continua nella prosperosa direzione dell’azienda.
A Giuseppe Filippini, subentra nella direzione il figlio comm. Gianantonio.
Giuseppe Filippini era il nonno del dott. Giuseppe Filippini un salodiano che tanta parte ebbe nella vicenda di Salò e nel mondo delle cooperative.
Faccio un inciso per tracciare succintamente la vicenda di questo illustre salodiano.
Fu tra i promotori della cooperativa La Famiglia che sotto l’egida della parrocchia fece sorgere i villaggi San Domenico, San Giuseppe e Papa Giovanni XXIII che negli anni’50 è60 consentirono a molti nuclei salodiani di costruirsi una casa in proprietà.
Sotto la guida dell’arciprete di Salò mons. Paolo Zanetti fu tra gli artefici della costruzione della Casa Valdini sede dell’Istituto Medi.
A Tormini, unitamente ad altri, fece sorgere il Centro di Formazione Professionale Scar.
Ma egli fu il promotore delle cooperative sociali quando nel 1963 fondò la Cooperativa S. Giuseppe, prima cooperativa sociale in Italia, ed egli è riconosciuto come il padre delle cooperative sociali in Italia.
Tornando alla vicenda della cereria per l’azienda furono anni di crescita economica, grazie al forte impulso che le diede Gianantonio coadiuvato da figlio Giuseppe Filippini. Essa riuscì ad accedere ad importanti forniture per le chiese ed importanti luoghi pubblici del territorio bresciano, mantovano e veronese.
Alla morte di Gianantonio subentrano nella gestione aziendale i figli dott. Giuseppe e Ippolita Filippini
Nel 1990 l’azienda, per la prima volta dalla sua fondazione viene acquisita da persone senza rapporti generazionali con i titolari. I fratelli Doniselli, dopo anni passati in azienda come impiegati ne acquistano la titolarità dal dott. Filippin
Nel 2014 la storica sede aziendale, collocata nel centro storico di Salò è ormai insufficiente per garantire la produzione attuale di candele. La nuove normative vigenti inoltre spingono la proprietà, seppur a malincuore ad abbandonare quello che per decenni ha rappresentato il cuore produttivo dell’azienda. La nuova sede è stata trovata a poche centinaia di metri, sempre a Salò, in viale Bossi 24, per mantenere un punto comune con la storia della rinomata azienda.
La casa signorile di via Garibaldi è stata acquisita da una azienda finlandese che la sta ristrutturando per farla divenire sede di residenze e di un’azienda nel campo dell’alta moda sportiva. Per questo la storica insegna non appare più sulla facciata della casa. È un pezzo di gloriosa storia salodiana che se ne va.
Ecco cosa ho ricavato dalle note dell’archivio della cereria.
Si dice che l’arte di farle a mano, la tradizione e la storia vivono da sempre nel nostro laboratorio. Ricette, ingredienti, trucchi ed attrezzi sono tramandati di generazione in generazione da quasi 200 anni. Nulla si inventa. tutto si tramanda. Ogni candela che esce dal nostro laboratorio profuma di storia e tradizione.
Sono oltre 150 anni che i segreti della lavorazione delle nostre candele viene tramandata dalle persone custodi del segreto.
Quantità e dosaggi, tempi e manualità: questi segreti sono unici e risiedono in tutte le nostre candele. Le fasi della lavorazione di una candela prevedono: liquefazione della cera tramite applicazione di calore controllata. Per questo utilizziamo un forno apposito, della capienza di oltre 100 lt e controllato costantemente per ottenere e mantenere la giusta temperatura della cera.
In caso di produzione di candele profumate o colorate, in questa fase alla cera liquefatta vengono aggiunti tutti gli ingredienti necessari per ottenere profumo e colore.
La cera viene poi versata nelle forme, oggetti in legno, alluminio o plastica dalle forme più comuni ed originali. Qui la cera riposa e si raffredda (tempo medio di circa 2h) pronta per passare alla successiva fase.
Fin dalle sue origini, la nostra produzione di candele viene eseguita totalmente in Italia: dall’acquisto delle materie prime fino alla lavorazione che garantiscono prodotti Made in Italy rispettosi di tutte le normative vigenti nel settore.
Grazie all’esperienza maturata negli anni e al know how interno coltivato, oggi la nostra cereria è specializzata nella produzione di candele di diverso genere ed utilizzo per rispondere alle necessità di un pubblico eterogeneo e sempre più esigente.
I valori etici condivisi all’interno dell’azienda da tutta la famiglia, assicurano infine prodotti totalmente salubri, realizzati nel rispetto dell’ambiente e dell’utilizzatore finale.
L’importanza di utilizzare prodotti naturali e rigorosamente selezionati sono alla base della nostra produzione. Una candela naturale è sicurezza e certezza di respirare prodotti bio senza aggiunte chimiche.
Io che ho visitato più volte il vecchio e il nuovo stabilimento auspico che questa lunga tradizione artigianale possa continuare nel tempo.