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L’HRC Fascia d’Oro lancia la seconda edizione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari:

L’Historic Racing Club Fascia d’Oro di Montichiari archivia con successo la prima edizione della rievocazione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari e presenta il prossimo appuntamento con la storia delle auto e moto d’epoca.

La seconda edizione è già fissata: dal 12 al 15 settembre 2019 tornerà sulle strade della provincia bresciana il meglio della produzione di auto e moto mondiali della prima metà del Novecento, per evocare nuovamente il primo “Gran Premio d’Italia”, che nel 1921 si disputò nell’area monteclarense denominata Fascia d’oro sul cui Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari si sfidarono le macchine dei pionieri dell’automobilismo e del motociclismo ma anche i primi temerari aviatori.

L’edizione numero uno, organizzata dall’Hrc Fascia d’Oro con il patrocinio e il sostegno del Comune monteclarense, si è svolta un mese fa, nel lungo weekend dal 13 al 16 settembre a Montichiari.

Appassionati e curiosi si sono entusiasmati di fronte a una parata di auto eccezionali, che forse mai si sono viste tutte insieme. Alla partenza erano radunate, infatti, una quarantina di vetture storiche dei marchi Bugatti, Lancia, Chiribiri, Diatto, Alfa Romeo, Ansaldo, Itala, Amilcar, OM, Salmson, Rally, Alvis, Fiat: tutte auto di tipo sport o corsa costruite fino al 1930, e provenienti da varie parti d’Europa. Tra le autovetture presenti, ricordiamo in particolar modo la Diatto 20S del 1924, di proprietà di Corrado Lopresto; le Bugatti Tipo Brescia, chiamate così dopo aver monopolizzato il podio della categoria vetturette del 1° Gran premio d’Italia del 1921. Stupenda e affascinante l’Alfa Romeo 6C 1750 SS Spider Zagato del 1929 di proprietà di Marco Masini, vettura dal palmares sportivo di assoluto livello (fu pilotata anche da Tazio Nuvolari in persona) conservata ancora con la vernice originale. Un vero gioiello! Non ci sono parole per descrivere un altro tesoro inestimabile: la Chiribiri Sport Spinto di Ugo Isrgrò, pezzo unico di rara bellezza!Davvero tante le meraviglie schierate e tutte meriterebbero di essere menzione per il loro valore.

La manifestazione

La prima edizione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari2018 si è articolata su quattro giornate piuttosto impegnative, dal 13 al 16 settembre: il giovedì dedicato all’accreditamento e all’accomodamento delle vetture e degli equipaggi, con una cena di benvenuto; il venerdì giornata turistica per gli equipaggi che hanno visitato Castellaro Lagusello, tra i “borghi più belli d’Italia” e patrimonio dell’Unesco, Villa Taccoli Arrighi, residenza nobiliare del Marchese Taccoli e la Torre risorgimentale di San Martino della Battaglia a Desenzano. Sempre venerdì sera, spettacolo teatrale al Teatro Gaetano Bonoris di Montichiari, per un “giro del mondo in musica” con la compagnia “Il Magico Baule”. Sabato, giornata clou, ha visto gli equipaggi in azione per rievocare con le loro vetture il Circuito Internazionale: dalla mattina al tardo pomeriggio le automobili del tempo che fu hanno ripercorso le stesse strade, dove illustri piloti del passato si sfidarono in epiche competizioni. Passaggio e arrivo in piazza Santa Maria (dove le auto sono rimaste esposte fino a domenica mattina), mentre nella retrostante piazza Treccani si svolgevano le prove di abilità gestite dagli appassionati e professionali amici del Moto Club Flero. A coronamento della giornata si è tenuta la cena di gala nello splendido giardino del Castello Bonoris di Montichiari, in cui si è svolta anche la cerimonia di premiazione e dove è stata svelata la statua bronzea della Vittoria Alata, preziosa e fedele riproduzione di quella presente sul Circuito un secolo fa, simbolo della sportività bresciana.

La Vittoria Alata ora è esposta all’entrata della prestigiosa sede del Comune di Montichiari ed è accompagnata da una targa in ottone che riporterà tutti i nomi dei vincitori delle varie edizioni del Circuito internazionale. Il primo vincitore, dell’edizione 2018, è l’equipaggio Brozzetti-Gandolfi, di Pescara, che ha partecipato e vinto a bordo di una OM 665 MM SS del 1930.

Cenni Storici: il Circuito Internazionale e il Primo Gran Premio D’Italia

Nei primi decenni del secolo scorso, nella Fascia d’oro, un luogo di brughiera, molto pianeggiante nei pressi di Montichiari, alcuni bresciani amanti della velocità idearono un circuito su cui potevano competere esclusivamente i veicoli da corsa dei pionieri dell’automobilismo e del motociclismo, ma anche gli aerei dei primi temerari aviatori.

Dettero così vita a competizioni uniche in cui, sullo stesso circuito, gareggiavano automobili, motociclette e aerei, creando un vero e proprio auto-moto-aerodromo, sul cui percorso venne costruita una delle prime curve paraboliche del mondo.

Qui corsero i piloti più famosi dell’epoca, come  Minoia, Morandi, Cagno, Wagner, Ralph de Palma, Alfieri Maserati, Vincenzo Lancia, Goux, Bordino, Sivocci, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Frederich, Nazzaro, Campari, Masetti, De Vizcaya, Chassagne e la baronessa Maria Antonietta Avanzo.

Alle gare parteciparono le più prestigiose case automobilistiche: lsotta Fraschini, Mercedes, Fiat, Alfa Romeo, Ballot (che vinse su questa pista il Primo Gran Premio d’Italia), OM, Chiribiri e Bugatti, con la T13 da allora chiamata “tipo Brescia”.

Ed è proprio su questo circuito che nel 1921 per l’esattezza il 4 settembre, prese il via il primo “Gran Premio d’Italia”, vinto dal francese Jules Goux, successivamente spostato a Monza per volontà di uno dei suoi fondatori che da Brescia si era trasferito proprio in Brianza.

 

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