Attraverso uno scelto florilegio di disegni provenienti dall’istituzione fiorentina, la mostra, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, Presidente del MAG, e curata da Cristina Acidini e Alessandro Cecchi, rispettivamente Presidente e Direttore della Fondazione Casa Buonarroti, consente di ripercorrere il lungo e complesso processo creativo di Michelangelo, chiamato a realizzare la decorazione della Cappella Sistina in due diversi momenti. Fra il 1508 e il 1512 Michelangelo realizzò l’impresa titanica della decorazione della Volta della Cappella Sistina che lo costrinse lavorare per mesi a testa in su, sdraiato sui ponteggi a ridosso della volta. Solo venti anni dopo completò definitivamente la decorazione della Cappella, realizzando il celeberrimo Giudizio Finale sulla parete dell’altare fra il 1535 e il 1541.
Nella sezione dedicata alla volta della Sistina, l’esposizione porta in mostra una selezione di disegni realizzati da Michelangelo e poi confluiti nei cartoni per il trasferimento sul muro in previsione della pittura ad affresco. Si tratta di fogli che vanno da studi di singole membra, figure isolate di ignudi reggifestone, figure nelle più varie posizioni, con capolavori quali gli studi, in due fogli, per la Cacciata dal Paradiso terrestre della Volta.
La seconda parte dell’esposizione annovera disegni preparatori per il Giudizio Finale, dallo studio d’insieme a quelli per singole figure, accompagnati, in chiusura, da copie antiche delle figure dei Dannati, a testimonianza di come il grande affresco fosse divenuto un testo di studio per generazioni di artisti.
In mostra anche un ciclo di incisioni a bulino, in dieci tavole, del mantovano Giorgio Ghisi, databile alla fine degli anni quaranta del Cinquecento che testimonia la grande ammirazione suscitata nei decenni a seguire dall’opera e dei profondi studi che ne seguirono. Particolarmente interessante, inoltre, un’incisione di Francesco Barbazza su disegno di Francesco Panini, figlio del celebre vedutista romano Gian Paolo, uscita dalla Calcografia Camerale romana testimonianza di come si presentasse la Cappella Sistina nel 1766.
Nella sezione dedicata alla volta della Sistina, l’esposizione porta in mostra una selezione di disegni realizzati da Michelangelo e poi confluiti nei cartoni per il trasferimento sul muro in previsione della pittura ad affresco. Si tratta di fogli che vanno da studi di singole membra, figure isolate di ignudi reggifestone, figure nelle più varie posizioni, con capolavori quali gli studi, in due fogli, per la Cacciata dal Paradiso terrestre della Volta.
La seconda parte dell’esposizione annovera disegni preparatori per il Giudizio Finale, dallo studio d’insieme a quelli per singole figure, accompagnati, in chiusura, da copie antiche delle figure dei Dannati, a testimonianza di come il grande affresco fosse divenuto un testo di studio per generazioni di artisti.
In mostra anche un ciclo di incisioni a bulino, in dieci tavole, del mantovano Giorgio Ghisi, databile alla fine degli anni quaranta del Cinquecento che testimonia la grande ammirazione suscitata nei decenni a seguire dall’opera e dei profondi studi che ne seguirono. Particolarmente interessante, inoltre, un’incisione di Francesco Barbazza su disegno di Francesco Panini, figlio del celebre vedutista romano Gian Paolo, uscita dalla Calcografia Camerale romana testimonianza di come si presentasse la Cappella Sistina nel 1766.
Esordisce Vittorio Sgarbi, Presidente del Museo Alto Garda «Portare le opere di Michelangelo sul lago di Garda potrebbe sembrare un azzardo se non fosse per l’esistenza di due esperienze michelangiolesche, una critica e l’altra letteraria, proprio sul lago. Non sorprenderà, infatti, osservare che, nella villa Cargnacco di Gardone di Riviera, vissero prima Henry Thode che arricchì quel luogo di una vasta biblioteca; poi Gabriele d’Annunzio. Per entrambi Michelangelo fu un ideale e una presenza decisiva.
Thode scrisse importanti volumi su Michelangelo; d’Annunzio considera il grande artista suo reale “genitore”, “parente”. Inoltre, il riferimento alla Cappella Sistina è presente in numerose riproduzioni fotografiche nella Officina della Prioria, lo studio di d’Annunzio».
Il Responsabile del Museo Alto Garda Matteo Rapanà esprime così il nuovo progetto MAG «Grazie alla collaborazione con importanti istituzioni pubbliche e partner privati, è stato possibile organizzare presso il Museo Alto Garda una prestigiosa mostra di rilievo internazionale. Con questa esposizione, quindi, il MAG, accanto un consolidato programma di iniziative di ricerca e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico locale, vuole inaugurare un piano pluriennale di esposizioni di ampio respiro in grado di intercettare l’attenzione sia delle comunità di residenti, sia dei turisti italiani e stranieri che frequentano il lago di Garda».
Commenta il presidente di MetaMorfosi Pietro Folena: «L’ormai consolidata collaborazione con Vittorio Sgarbi ci offre la possibilità di portare al Museo Alto Garda una selezione di straordinari disegni autografi di Michelangelo Buonarroti che raccontano la genesi della Cappella Sistina e il lavoro sovrumano affrontato dal maestro toscano per la sua realizzazione. MetaMorfosi continua con questo nuovo appuntamento prodotto e organizzato appositamente per il MAG, il percorso intrapreso nel 2009 in collaborazione con Casa Buonarroti a Firenze per la diffusione e la
valorizzazione del loro prezioso patrimonio di carte autografe di Michelangelo».
Appuntamento quindi per l’inaugurazione, venerdì 5 agosto 2022 alle 19.00 presso il Museo di Riva del Garda.