O Sirmione, mia amata gemma tra tutte le penisole e le isole
che Nettuno, signore di tutte le acque, sorregge
nei laghi dalle acque cristalline
e nel mare immenso,
con quale piacere, con quale gioia torno a vederti…
Così il poeta latino Catullo declamava Sirmione nel suo celebre carme XXXI più di duemila anni fa. Oggi siamo qui a far rivivere di una nuova, intensa luce le magiche rovine su cui tanti corpi e tante vite hanno passeggiato.
Attraversare Sirmione nei suoi vicoli stretti, guardare l’acqua che bagna sia la destra che la sinistra della penisola, giungere fino all’entrata delle Grotte di Catullo baciati dal sole che tramonta nel lago è già un’esperienza unica. Con il buio, si apriranno le porte della Villa per iniziare il percorso fatto di maxi installazioni luminose e viaggi sensoriali nel tempo.
Il Campo degli Ulivi.
Passato il tunnel di luce, agli occhi del pubblico si presenta il Campo degli Ulivi: tra alberi e sfere giganti luminose è evocata l’abbondanza e la sfarzosità in cui vivono e hanno sempre vissuto i potenti di tutte le epoche storiche. In un’atmosfera dorata, il visitatore può perdersi tra i maestosi ulivi secolari e lasciarsi pervadere dalla sensazione di ricchezza e grandiosità.
Il Serpente.
La seconda opera che si incontra nel percorso è Il Serpente, un’installazione dislocata nel lungo corridoio sotterraneo detto criptoportico. Benevolo protettore della casa e dei suoi abitanti, il serpente di Stravaganze Imperiali prende vita grazie al movimento delle luci di 140 tubi a LED. Come nell’antica tradizione romana, nella quale il simbolo del serpente era utilizzato sulle pareti della casa per invitare ad avere rispetto del luogo, così il visitatore viene invitato a un momento di riflessione a porsi con rispetto nei confronti delle meravigliose rovine che lo ospitano.
La grande navata centrale.
Attraversando il parco della Villa si arriva alla grande navata centrale dell’arte. Così come l’anno precedente sull’Isola del Garda era stata scelta come artist guest Pipilotti Rist, anche quest’anno la mostra “Stravaganze imperiali” presenta un grande nome dell’arte e della fotografia contemporanea, David LaChapelle, che in questi mesi è ospitato al Mudec di Milano con la mostra personale “David LaChapelle. I Believe in Miracles”. Attraverso il suo sguardo inconfondibile, l’artista ha saputo analizzare il presente e anticipare il futuro: un trittico multimediale di sue celebri fotografie, firmato dall’artista, evoca dunque la grandiosità dei veri protagonisti della storia di tutti i tempi, così come il dolore, le speranze, le paure e i sogni del tempo in cui viviamo. L’opera è inserita sulle pareti delle stanze che compongono il corridoio, come se fossero rimaste lì dall’epoca in cui la Villa era al massimo del suo splendore.
Swimmingold.
Tipica delle dimore romane, la vasca termale viene qui resa accessibile al pubblico attraverso l’installazione Swimmingold. In un gioco di luci e fumo che colorano lo spazio, il visitatore potrà godere di una vera e propria cromoterapia, un ‘bagno’ emozionale attraverso l’energia del colore.
“Great dreams great minds”.
In un punto particolarmente panoramico, con il lago che fa da sfondo, sul portale si erge la scritta neon Great dreams Great minds. Un invito per lo spettatore a vedere il mondo con sguardo e visione nuovi prendendo spunto dalla lungimiranza delle grandi menti dell’antica Roma.
Le poesie di Catullo.
Scendendo le scale per arrivare al piano inferiore, il visitatore incontra la prima installazione sonora dedicata al grande poeta latino Catullo. Uno dei più grandi esponenti della letteratura romana, a Catullo è stata attribuita la Villa di Sirmione intorno al Quattrocento proprio in virtù del carme XXXI già citato. In realtà, essa è stata probabilmente costruita dopo la sua morte, ma con questa installazione vogliamo provare a passeggiare tra le rovine come se proprio il grande poeta ci declamasse i suoi versi guidandoci nel percorso.
Il ruggito.
Il ruggito è la seconda installazione sonora che sorprende il pubblico con la forza di un urlo nella cosiddetta Aula dei Giganti. Un segnale forte che ricorda di aprire gli occhi alla vita, di essere pronti ad affrontare le sfide, di non rimanere fermi. Un omaggio evocativo alla forza e al carisma degli antichi imperatori romani interpretato nel verso dell’animale simbolo di saggezza e potenza.
A concludere la visita, in quella che l’artista Vera Uberti ha denominato Taberna, una food experience emozionale riporta il pubblico indietro nel tempo, all’epoca dei fasti della Roma Imperiale. Qui i visitatori possono aprire la sorpresa creata in esclusiva per MAI MUSEUM dallo chef Andrea Mainardi, un dolce afrodisiaco da gustare accompagnato da una proposta di Spirito Cocktails. L’atmosfera magica creata da trampolini sospesi, da luci rosse e archi monumentali illuminati vuole lasciare la sensazione di aver vissuto un luogo “altro”, un luogo magico dove i sogni sono diventati per una sera realtà.
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