La prima festa è stata a casa della nipote Gabriella, dove vive, ad Arco, sabato 4 gennaio con i parenti; allegro, sorridente e in vena di festeggiare, ha fatto volentieri il «bis» nella mattina di giovedì 23 gennaio, alla residenza Sacro Cuore di Bolognano, dove si trova temporaneamente. Qui Luigi Aldo Dalponte, classe 1914, ha ricevuto la visita dell’assessore al bilancio che gli ha portato due piccoli omaggi e gli auguri di buon compleanno dell’amministrazione comunale e della città.
Con lui la nipote Gabriella (che in questi giorni, non potendo accudirlo, ha approfittato della residenza Sacro Cuore, dove Luigi rimarrà ancora qualche tempo) e la pronipote Monica. A fare gli onori di casa padre Giampietro, al quale s’è aggiunta la direttrice Barbara Ruffo.
Luigi Dalponte, particolarmente allegro, ha accolto con ampi sorrisi l’assessore che gli ha consegnato un biglietto d’auguri dell’amministrazione comunale e due omaggi. Poi, durante il rinfresco offerto dalla residenza Sacro Cuore, ha raccontato della sua vita. Originario di Riva del Garda, all’età di 21 anni è stato costretto ad andarsene alla ricerca di lavoro, meta Milano.
«Sono partito con 100 lire in tasca» racconta, e per fortuna l’impiego l’ha trovato: alla Caproni. Poi la parentesi terribile della guerra, che per lui è durata sei mesi in più: esperto nella riparazione di ogni tipo di macchina, infatti, è stato trattenuto dall’esercito. Poi ancora a Milano ha lavorato in un’officina meccanica, finché verso i trent’anni ha fatto il grande passo: prendere in gestione l’intero parco macchine della Locatelli di Milano. Lavoro, questo, che ha svolto per cinquant’anni, anche dopo il trasferimento a Nervi, luogo di residenza della seconda moglie.