Grande festa, nella casa di via Cavallo in cui vive, per Luigi Dalponte, che il 4 gennaio ha compiuto 102 anni. Tra gli ospiti che sono passati a fargli gli auguri, anche il sindaco Alessandro Betta, che in tarda mattinata gli ha portato anche un biglietto d’auguri e un piccolo regalo, assieme all’abbraccio ideale di tutta la città.
Se c’è una caratteristica di Luigi Dalponte che risalta immediatamente è il sorriso, accompagnato da un inestinguibile buonumore e dal sincero piacere nell’incontrare gente, in particolare i bambini (quando arrivano in visita i nipoti, Luigi è l’immagine stessa della gioia). Come già nei due anni scorsi, cioè da quando è entrato a pieno diritto nell’esclusiva élite dei centenari di Arco, Luigi Dalponte ha gradito moltissimo la visita dell’Amministrazione comunale, definendola “un onore”, e ha ricevuto il suo ospite con ogni riguardo.
Costretto sulla sedia a rotelle, Luigi è lucido e presente, chiacchiera volentieri e altrettanto volentieri ascolta, animato da una sorprendente curiosità e da una non comune vivacità. Nato il 4 gennaio 1914 a Riva del Garda, all’età di 21 anni è stato costretto, come all’epoca era purtroppo molto diffuso, ad andarsene alla ricerca di lavoro, meta la grande Milano. Qui ha trovato impiego alla Caproni, dove ha lavorato fino alla terribile parentesi della guerra, che per lui è durata sei mesi in più: esperto nella riparazione di ogni tipo di macchinario, infatti, è stato trattenuto dall’esercito, quale risorsa particolarmente preziosa.
Poi ancora a Milano ha lavorato in un’officina meccanica, finché verso i trent’anni, un importante passo: prendere in gestione l’intero parco macchine della Locatelli di Milano. Lavoro, questo, che ha svolto per cinquant’anni, anche dopo il trasferimento a Nervi, luogo di residenza della seconda moglie.
Nel 2012, all’età di 98 anni, alla morte della terza moglie, il ritorno nell’Alto Garda, ospite ad Arco della nipote Gabriella, dove tuttora vive.