venerdì, Novembre 22, 2024
HomeStoria del Gardaa cura di Osvaldo Pippa1912 Per il paesaggio e la civiltà..

1912 Per il paesaggio e la civiltà..

Non occorrono molte parole per ricordare la martellante, continua (e benemerita) azione in corso da decenni per incentivare la difesa e la conservazione delle bellezze naturali e dei monumenti.

Propositi che si rilevano con quotidiani articoli portati or su riviste, or su giornali, dalle varie e diffuse associazioni ambientali e culturali che a volte riguardano anche il lago di Garda.

Ciò detto, è sorprendente riscoprire che le sensibilità per la difesa del “bello, dell’artistico, e dello splendore della natura” erano già sentite e manifestate ben oltre un secolo fa, e proprio in una sede di spessore ministeriale. È la rivista mensile del dicembre 1912 – edita dal Touring Club Italiano – che riporta il progetto di legge del quale si era fatto sostenitore l’allora Direttore Generale dell’Istituto Nazionale Artistico di Roma – professor Giuseppe Castelli – destinato a statuire nella delicata materia della difesa del paesaggio portata proprio in ambito parlamentare.

E supera ogni preambolo – ed è più precisa ed eloquente – la presentazione di alcune delle belle immagini di luoghi famosi sparsi per la penisola, che il professor Castelli ha segnalato all’opinione pubblica tramite la suddetta rivista mensile del TCI, onde ottenere dal Governo una adeguata risposta legislativa in materia di difesa dell’ambiente e del paesaggio.

L’argomento viene riportato in queste pagine perchè e curioso notare che tra i luoghi individuati dal professor Castelli (che in Italia erano da difendere) risulta anche una ben nota eccellenza gardesana denominata “Punta di S.Vigilio” situata sulla sponda veronese del lago di Garda.

A quanto si legge, la bella e panoramica eminenza gardesana era “rovinata” per la costruzione nelle vicinanze di un albergo.

In conclusione, per meglio definire l’argomento, è più interessante ed opportuno che il lettore prenda visione delle poche fotografie qui riprodotte, scelte tra le quindici apparse allora a corredo del motivato articolo pubblicato sulla menzionata rivista del TCI, che fanno corona alla bella foto della “punta gardesana”. È certo una rara cartolina d’epoca impreziosita dalla sensibilità dell’autore che ha voluto vivacizzare l’immagine fotografica coinvolgendo la figura di un barcaiolo.

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