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A Sirmione nove rappresentazioni per ricordare la Divina con il Festival internazionale omaggio a Maria Callas

Sirmione è pronta ad accogliere la XIX Edizione del Festival Internazionale Omaggio a Maria Callas, il celebre appuntamento che da anni accompagna turisti e sirmionesi attraverso le note e le opere che hanno reso celebre la Divina e la sua inconfondibile voce in tutto il mondo.

Nove tradizionali appuntamenti che uniscono la bellezza del Comune di Sirmione, Il BelCanto, la Sinfonica e l’Opera in onore di Maria Callas.

“Solisti, cantanti e giovani vincitori di Concorsi Internazionali provenienti da tutto il mondo vengono a Sirmione per portare il loro personale saluto al soprano più famoso della storia, che qui, ricordiamo, ha trascorso in serenità piacevolissimi anni della sua memorabile vita. La bellezza di quello che lei definiva un paradiso terrestre risplende ancor più grazie al fascino del suo mito, un mito che si respira ogni giorno per le vie, nei musei, nei negozi del centro storico e attraverso il tanto atteso Festival Internazionale realizzato in suo onore” così Mauro Carrozza, Assessore all Cultura e Vicesindaco di Sirmione.

“Quest’anno si festeggiano tre importanti anniversari che riguardano la vita della Callas” racconta Michele Nocera, regista e scenografo delle opere semisceniche del Festival. “Ricorderemo gli 80 anni dal suo debutto ad Atene, con Cavalleria Rusticana, i 70 anni dal giorno del suo matrimonio, celebrato il 21 aprile del 1949 a Verona e i 50 anni dal film “Medea” di Pasolini, uscito del 1969. Sarà un’edizione del Festival davvero speciale”.

Ma veniamo al programma. “Si apre il 26 agosto il XIX° Festival Internazionale “Omaggio a Maria Callas” con un prestigioso e tanto atteso concerto sinfonico nella Chiesa di S. Francesco di Colombare, dove potremo ascoltare il poderoso Doppio Concerto di J. Brahms, protagonisti gli eccellenti solisti Kim Sarm e Kirill Rodin, e la straordinaria Sinfonia n.8 “Incompiuta” di F. Schubert interpretati dall’Orchestra Sinfonica del Festival diretta da Paolo Fasolo” racconta Stefano Maffizzoni, direttore artistico del Festival.

“Proseguiremo con la lirica in Villa Callas il 2 settembre, con i vincitori del Concorso Internazionale “Giulio Fregosi”. Il 6 e 11 settembre al Palazzo dei Congressi avremo le due tradizionali Opere in forma semiscenica da concerto rispettivamente La Bohème e il Don Pasquale, mentre il 9 settembre dentro le mura del Castello Scaligero il soprano Erika Tanaka canterà i brani più amati della Divina”.

Ma non finisce qui, il programma ricco di appuntamenti propone per il 19 settembre nella Chiesa di S. Francesco di Colombare il Trio Konzert composto da eccellenti musicisti quali Jae-A Yoo al flauto, Dmitriy Dikun al violino e Anna Song al pianoforte, che ripercorreranno il 900 storico con un Nino Rota inedito.

Il 26 settembre invece, nella Chiesa di Santa Maria Immacolata di Lugana, si tornerà al bel canto col soprano Valentina Piovano in duo con l’arpista Floraleda Sacchi in un accattivante programma musicale da Puccini al Premio Oscar Ennio Morricone.

Il 4 ottobre nella Chiesa di Santa Maria della Neve si darà spazio al canto antico con la musica di Antonio Vivaldi e suoi contemporanei interpretati dall’ensemble lirico-strumentale “Omnia Laudent Dominum”, protagonista della serata il soprano Loredana Bigi.

Il Festival si concluderà come di consueto nel mese di dicembre; domenica 8, nella Chiesa di Santa Maria Immacolata di Lugana, si terrà infatti il tradizionale concerto dedicato alla Beata Benedetta Bianchi Porro con “Il Salotto Operistico della Callas” col soprano Jolanta Stanelyte.

“Se da una parte i programmi dei concerti cercano di ripercorrere il senso estetico, la vita e il repertorio della Divina, dall’altra lo sguardo si allarga invece all’epoca stessa, alle tendenze artistiche portate aventi da celebri compositori dello stesso periodo, come ad esempio Nino Rota ed Ennio Morricone, rappresentanti di quel nuovo genere musicale legato alle colonne sonore che la stessa Maria Callas vide nascere, crescere e diventare immortale come Lei” conclude Maffizzoni.

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