Sono anche loro turisti a tutti gli effetti, ma non sempre i “camperisti” vengono accolti a braccia aperte nelle località in cui transitano. Al di là delle disquisizioni sul loro “peso” economico, questa categoria è spesso al centro di polemiche per i maleodoranti liquami (fogna, per intenderci) che vengono indiscriminatamente scaricati nelle aree di sosta. Per evitare che questo accada, a Torbole, sta per essere attrezzata un’area dove i serbatoi dei sanitari potranno essere svuotati senza creare danno alcuno all’ambiente e ai nasi della gente. Si tratta della seconda struttura di questo tipo in tutto il basso Sarca.Le ruspe sono entrate in azione qualche settimana fa nell’uliveto ex Turazza, accanto al parcheggio di Villa Cian, a pochi metri dal lungolago, e hanno attirato la preoccupata attenzione di qualche residente. «Non c’è alcun motivo di allarmismo – spiega Alessandro Povoli, noto imprenditore rivano a cui fa capo la società che sta realizzando la struttura – anche perché dal punto di vista estetico non cambierà assolutamente nulla. In questa prima fase si stanno portando a termine lavori di manutenzione straordinaria regolarmente autorizzati dal comune. Si è già provveduto al recupero di alcuni antichi manufatti all’interno dell’area e, attualmente, sono in corso gli scavi per la collocazione della rete fognaria. Si tratta di opere che verranno concluse in circa un mese. Poi, in un secondo tempo, provvederemo alla creazione delle piazzole». Alla fine, gli 11 mila metri quadrati di splendido uliveto saranno pronti per accogliere i parcheggi “temporanei” dei camper. Per l’area di Torbole, infatti, vale lo stesso discorso di quella più piccola di Caneve, attrezzata dal comune di Arco e aperta da poco più di un anno: i caravan potranno rimanere per poco tempo, quello necessario a svuotare i serbatoi dei sanitari e fare rifornimento di acqua potabile. E poi, via di nuovo con la piccola casa su ruote. Un turismo itinerante e indipendente che ormai, anche in Italia, sta raccogliendo sempre più consensi. Si tratta di un’autentica filosofia, di un modo diverso di pensare la vacanza. Niente “lacci”, niente prenotazioni in albergo (e questo a molti operatori non piace affatto), niente programmi predefiniti: il camperista fa la spesa, carica il camper e parte, seguendo un itinerario appena abbozzato sulla cartina. Se i luoghi piacciono si ferma, altrimenti prosegue per la meta successiva. In paesi come la Germania o la Francia, i camperisti sono un vero e proprio esercito e le aree come quella che sta per essere completata tra gli ulivi torbolani sono tantissime.
Nessun Tag Trovato