sabato, Marzo 15, 2025
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Nel castello per un «sì» in riva al lagoo per scoprire i tesori di storia locale. Turismo culturale con il museo dedicato alle incisioni rupestri e il teatro all’aperto

A Torri e Malcesine è un boom delle visite alle residenze degli scalig

A Torri e a Malcesine ci sono due tra i più importanti castelli della sponda veronese del Garda. Anche in alcuni altri paesi rivieraschi ci sono le rovine di antichi manieri, ma nei due paesi dell’alto lago invece i castelli sono ormai i simboli del paese e fanno bella mostra di sè in depliant, volantini, materiale promozionale inviato tanto in Italia quanto all’estero. A Torri il castello è il simbolo del Comune e trova posto nel logo della carta intestata. «Quando, nel primo secolo avanti Cristo, le legioni romane occuparono la costa veronese, la loro prima preoccupazione fu di fortificare le posizioni strategiche, tra cui Torri», scrive il professor Giorgio Vedovelli nel libro Il museo del castello scaligero di Torri del Benaco. Delle tre torri del maniero quella ad ovest risalirebbe proprio al periodo romano. Il castello fu ristrutturato da Antonio della Scala. Con i veneziani, dal 1404, il castello si avviò verso il declino. Il 19 dicembre 1973 il maniero, che era passato in mano a privati, per volontà dell’allora sindaco Igino Bonetti fu acquistato dal Comune. Nel 1980, viste le condizioni di degrado in cui il maniero versava, partì il restauro affidato all’architetto Arrigo Rudi. Nel 1983 venne inaugurato il museo. Il castello viene visitato da migliaia di turisti ogni anno che, oltre a salire sulle tre torri, si soffermano nelle sale del museo. C’è una sezione dedicata all’olivicoltura con la ricostruzione di un torchio; una dedicata alla pesca; un intero piano dedicato alle incisioni rupestri. In una saletta più piccola è contenuta una ricostruzione plastica del paese com’era fino agli inizio del 1900.Discorso a parte merita la serra dei limoni, detta limonara: ad oggi è l’unica serra sul Garda aperta al pubblico e risale al 1760. Fu costruita per opera di Zeno Zuliani e contiene piante di limoni, arance, cedri e mandarini.Negli ultimi anni il castello scaligero è usato anche per altri due aspetti istituzionali: da un ventennio ospita le sedute del consiglio comunale. Inoltre vi si celebrano matrimoni. Le richieste sono in aumento, anche grazie ai suggestivi scorci che offre il luogo. Un’ultima curiosità: il cantante Francesco Renga ha scelto proprio la limonaia di Torri per girare il videoclip della canzone Angelo.Di matrimoni, di museo di storia naturale ma pure di pesca, di storia e di un teatro all’aperto si deve parlare anche quando si cita il castello di Malcesine. Secondo alcuni risalirebbe al primo millennio avanti Cristo, secondo altre notizie a metà del primo millennio dopo Cristo. Fatto sta che il castello venne distrutto dai Franchi nel 590 e riedificato nel 806 da Re Pipino. Nel 1277 divenne dominio di Alberto della Scala. La Repubblica di Venezia lo incorporò nel 1405. Dopo ulteriori passaggi di mano, il 22 agosto 1902 venne dichiarato monumento nazionale.Situato su una rocca a picco sul Garda, la posizione del castello di Malcesine è mozzafiato. Basti ricordare che, da una delle sue balconate, specie negli anni scorsi, alcuni nuotatori si esibivano in gare di tuffi nel lago da qualche decina di metri di altezza. La sala Goethe, il palazzo veneziano che ospita il museo di storia naturale del Baldo e del Garda distribuito su cinque sale, la sezione dedicata alla pesca, la sala congressi, altre salette minori e le torri sono i pezzi forti. Un discorso a parte merita lo spazio verde che si apre dinanzi ai visitatori, oltre un grande portone: è il “locaor”, uno degli insediamenti protostorici più antichi di Malcesine.Questo spazio, grazie alla collaborazione con enti e istituzioni, viene adibito a teatro all’aperto che, in estate, ospita concerti, manifestazioni e teatro. Negli ultimi anni anche al castello scaligero di Malcesine sono di moda i matrimoni civili. E pur di sposarsi in riva al lago in molti arrivano qui anche dall’estero.

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