Un’edizione che per gli espositori è andata oltre le più rosee aspettative vista anche l’aria di crisi che si respira sul mercato interno. Giudizi positivi anche dagli operatori esteri, con Europa e Cina in grande evidenza. I commenti di alcuni buyer russi e cinesi presenti alla rassegna.
Bilancio in attivo per Vinitaly 2013 con il suo 150.000 visitatori (+6% rispetto al 2012) dei quali 50.000 esteri (+10%), ma soprattutto per gli oltre 4.200 espositori che hanno avuto contatti business oltre le più rosee aspettative.
“Un Vinitaly positivo, con tanti operatori italiani. Parecchi i contatti nuovi con operatori cinesi, russi e brasiliani, che sono i Paesi che ci interessano a breve-medio termine. Ma questa edizione del salone è stato anche ricco di iniziative, sia di convegni che di incontri tecnici e finanziari”.
A dirlo Rolando Chiossi, vicepresidente di Giv e di Cantine Riunite Civ, cui fa eco Francesco Zonin,
vicepresidente Cantina Vinicola Zonin, per il quale quello di quest’anno è stato un ottimo Vinitaly,
che ha dato positività al settore. “Molti gli operatori dalla Cina – ha continuato Zonin – , speriamo
che sia un’opportunità per esportare in questo grande mercato dove l’Italia è ancora poco
presente”.
Non si aspettava tanto entusiasmo Anna Abbona, proprietaria di Marchesi di Barolo: “Un grande
Vinitaly, dove anche l’Italia ha dimostrato di reagire al momento. Noi abbiamo consolidato i
rapporti con i nostri buyer, ma siamo anche riusciti a completare i contatti in alcuni mercati che ci
interessavano, come Francia, Giappone, Cina, Singapore, Thailandia, Kazakistan, Russia, Ucraina.
Bene la Cina, perché ci sta dando l’entusiasmo di cui abbiamo bisogno in questo momento, con il
loro interesse per il vino italiano. L’appeal dell’Italia è proprio nei nostri prodotti unici e tipici, che
sono un punto di attrazione da valorizzare. Eventi come quello di Vinitaly ci danno un bell’aiuto.
Molti appuntamenti anche per Planeta:
“L’estero continua a tirare – ha dichiarato Alessio Planeta, proprietario e amministratore dell’omonima azienda vitivinicola. Molti i buyer europeispecialmente da Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Centro ed Est Europa”.Un Vinitaly oltre le aspettative per Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona, “enonostante la crisi la risposta degli operatori è stata importante, con molti esteri e molti addetti ailavori. Questo – ha proseguito Rigotti – ci ha permesso di implementare ulteriormente i nostri contatti anche nei Paesi dove siamo già presenti. Mi pare ci sia stata più gente dello scorso anno,quindi Vinitaly si conferma evento molto importante”.
Contenta di questa edizione di Vinitaly Albiera Antinori, vicepresidente di Marchesi Antinori,
“che ha rinfrancato lo spirito anche riguardo al mercato italiano. Abbiamo visto operatori provenienti un po’ da tutto il mondo, meno dall’Asia, ma noi siamo molto soddisfatti”.
A Vinitaly contatti, ma anche attività commerciali, con Pietro Mastroberardino, dell’omonima
azienda vinicola – che ha affermato:
“Alcuni importatori hanno raddoppiato le previsioni di fatturato per quanto riguarda le nostre referenze anche in alcuni mercati europei come la Gran Bretagna”.
Molti i contatti e le occasioni di business anche sul fronte dei buyer esteri a Vinitaly: oltre a quelle
provenienti dall’Europa, si sono distinte le presenze da Russia e Far East, con Cina in testa, seguita
dal Giappone.
Tra gli importatori cinesi, Edward Liu, titolare di SinoDrink, specializzato in vino italiano con 50
aziende in portafoglio, ha dichiarato:
“Il vino italiano piace e l’apertura di molti ristoranti italiani in Cina può dare una mano alla sua diffusione. Servono però iniziative di promozione mirate, tasting e traduzioni di libri sul vino per allargare il mercato”.
L’importatore russo Andrey Golovchenko, di PPPUDP-Product Supply Enterprise of
Administrative Department of the President of the Russian Federation, che rifornisce
l’amministrazione russa ma anche distributori privati, ha spiegato:
“A Vinitaly ho incontrato una cinquantina di cantine, grandi e piccole realtà. Era la mia prima visita alla manifestazione con l’obiettivo di raccogliere un portafoglio di 500-600 vini italiani di tutte le fasce di prezzo”.
È rimasta decisamente “impressionata” da Vinitaly Janet Wang responsabile sviluppo
internazionale di Tmall, primo sito web b2c del retail in Cina:
“Tutti i grandi protagonisti del vino taliano erano presenti ed è stata una grande occasione per conoscerli personalmente ed iniziare a stabilire contatti per favorire nuovi business tra Italia e Cina”.
Prima volta a Vinitaly, invece, per Jared Liu, amministratore delegato e fondatore di YesMyWine,
il più grande sito di e-commerce in Cina:
“L’ho trovata una Fiera di prim’ordine nel panorama mondiale – ha commentato – . A partire da oggi il vino italiano sarà protagonista in Cina. Lanceremo da subito uno speciale dedicato Ad alcuni dei produttori presenti ad OperaWine”.
Servizio Stampa Veronafiere