«La natura di lepre e frutta» (cm 26,5 x 100,5), «La natura di pesce e verdura» (cm 20 x 95,5) e «La natura di cacciagione e frutta» (cm 21 x 94,5), tutti datati tra il 1879 e il 1880 e siglati in basso a sinistra con il monogramma intrecciato «GS». Sono le tre nature morte di Giovanni Segantini, un trittico di olii su lamiera di zinco, acquistati dal Comune di Arco per 100 mila euro, cifra che comprende anche il prestito in deposito fino al 2020 di altri due dipinti: «Paesaggio brianteo» (1884/85, olio su tavola, cm 24,8 x 35) e «Pulcini nell’aia» (1883/85, olio su tela, cm. 43 x 70).
La massima esperta mondiale di Segantini, Annie-Paule Quinsac, nel suo celebre Catalogo generale definisce i tre dipinti «insegne», in virtù specialmente del supporto, la lamiera di zinco. Incorniciati separatamente, presumibilmente negli anni Sessanta, all’origine furono con ogni probabilità insegne di un esercizio commerciale, realizzate dal pittore arcense in epoca giovanile, quando ancora non era diventato il maestro del Divisionismo, noto e ammirato in tutto il mondo. Il trittico proviene da una collezione privata di Trento, la stessa che ha concesso in deposito gli altri due dipinti, del quale il Comune di Arco, d’intesa con il Museo Alto Garda, valuterà l’acquisto. I tre dipinti, in ottime condizioni di conservazione, saranno esposti prossimamente nella galleria civica «Giovanni Segantini», sede arcense del Mag, che ospita un’esposizione permanente dedicata all’illustre concittadino, dal titolo «Segantini e Arco», nella quale si trovano già due dipinti (il celebre «Autoritratto all’età di vent’anni», 1879-1880, olio su tela, 35 x 26 cm; e «Testa di vacca», 1892, olio su tela, 55 x 68 cm) e un disegno («Madre che lava il bambino», 1886-1887, matita su carta, 195 x 150 mm) di proprietà del Comune di Arco, più altre sette opere: due da una collezione privata in deposito al Mag, «Testa di vecchio» (1882-1883, olio su tavola, 55 x 38 cm) e «L’ora mesta» (1892, olio su tela, 45,5 x 83 cm); due della Provincia di Trento, un quaderno di schizzi e «Larice. Studio per gli alberi alla destra de La vita» (1897, matita su cartoncino ocra, 453 x 277 mm); e tre del Mart, «Il campanaro» (1879-1880, olio su tela, 140 x 70 cm), «Natura morta con cacciagione» (1880-1881, olio su tela, 53 x 78 cm) e «Ortensie» (1880-1882, olio su tela, 50,5 x 100,5 cm, quest’ultimo in deposito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto).
L’esposizione avrà lo scopo di rendere conto alla cittadinanza dell’investimento effettuato, per il quale va detto che prima di procedere, il Comune di Arco ha commissionato una stima a Paul Nicholls di Milano, perito ed esperto in dipinti dell’Ottocento, che ha valutato le tre opere per 40-45 mila euro ognuna (quindi nel complesso da 120 a 135 mila euro, più di quanto pagato).
«La valorizzazione di Segantini è un punto preciso del nostro programma di governo – ha spiegato il sindaco Alessandro Betta alla conferenza stampa di presentazione, nella mattina di venerdì 30 giugno in galleria civica, presenti anche l’assessore alla cultura Stefano Miori, il presidente del Consiglio comunale Flavio Tamburini, il responsabile del Mag Gianni Pellegrini, il comandante del Corpo di polizia locale Alto Garda e Ledro Marco D’Arcangelo e alcuni consiglieri comunali – in quanto si tratta di un nostro concittadino che ha assunto un’importanza mondiale, come uno dei massimi pittori di tutti i tempi. Chiaro che l’Amministrazione comunale non può permettersi di acquistare i quadri più celebri, il loro costo è proibitivo, ma assieme al Mag e al Mart cerchiamo di fare acquisti mirati che ci consentano di accreditarci tra gli appassionati e gli esperti di tutto il mondo, e questo investendo in modo oculato risorse pubbliche, dato che acquistare un Segantini, oltre che scelta culturale, è anche un ottimo investimento economico. L’acquisto di tre questi quadri e la disponibilità degli altri due è un bellissimo risultato, al quale abbiamo lavorato lungamente, assieme al Mag e al Mart».
«Va bene organizzare eventi – ha detto l’assessore Stefano Miori – ma occorre anche costruire qualcosa di strutturato che abbia sostanza, e questo si fa acquistando opere. Il nostro “Autoritratto all’età di vent’anni” ci viene richiesto alle più importanti mostre italiane ed estere, e dappertutto viene esposto con la scritta “Comune di Arco”. Qualcosa che dà un’enorme visibilità presso il pubblico e che ci accredita presso enti e collezionisti, rendendoci interlocutori privilegiati quando si tratterà di organizzare altre esposizioni e andremo a chiedere in prestito opere importanti, difficilissime da ottenere. Quelli che abbiamo acquistato sono opere minori, ma di grande interesse, specie per il Mag e per la nostra galleria civica, che sono centri culturali e di studio».
«Questa acquisizione è il giusto esito della grande esposizione del 2008 – ha detto il responsabile del Mag Gianni Pellegrini – che abbiamo dedicato a Segantini in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita, e a cui è seguita una progressiva virata del Mag verso il pittore arcense, che recentemente si è concretizzata nell’intervento sulla galleria civica di Arco, con spazi e impianti adattati a un assetto museale, oppure con la realizzazione della collana di studi “Segantiniana”. E ora con queste acquisizioni. Ma siamo solo all’inizio: il Mag sempre più diventerà un centro di studio su Segantini, noto e accreditato a livello mondiale, e anche Arco sempre più sarà la città di Segantini, ad esempio con un percorso segantiniano al quale già stiamo pensando».