La Provincia di Verona abbandona la Comunità del Garda. Un divorzio dopo 50 anni di fattiva collaborazione che ha visto nel tempo realizzati fruttuosi progetti nel quadro unitario della valorizzazione e lo sviluppo del bacino del lago di Garda. Ora la Giunta provinciale con delibera del primo giugno ha deciso di recedere dall’ente comunitario benacense adducendo come motivazione principale «che l’attività svolta dalla Comunità del Garda non rientra più tra gli obiettivi primari della Provincia». Il vice presidente della Provincia nonché assessore al Turismo Alberto Pastorello sulla decisione presa dalla Giunta non usa mezzi termini:«All’indomani di un anno di gestione amministrativa e degli incontri avuti con i sindaci dei Comuni gardesani presenti o meno nell’ente comunitario benacense si è capito che non si può vivere di ricordi. Se nel passato la Comunità del Garda aveva un senso, ora è superata dall’azione forte intrapresa in sinergia con Comuni, Consorzi di promozione e Regione. Non possiamo permetterci di spendere 70 mila euro per una gestione che non si vede». Una scelta, quella della recessione, contestata dai Gruppi consiliari di Centrosinistra della Provincia di Verona. Nel rilevare alcune incongruenze dell’atto amministrativo formulato dalla Giunta, i capigruppo Luciano Marcazzan, Sergio Ruzzenente, Giorgio Scarato e Ferdinando Sortino, si soffermano sulle modalità scelte per il recesso. Affermano, appellandosi al Testo Unico, che è competenza del Consiglio provinciale fare convenzioni tra Comuni e Provincia. Quindi, ritenendo, che la delibera non andava approvata dalla Giunta ma dal Consiglio provinciale, «chiedono l’annullamento dell’atto amministrativo e che sia il Consiglio stesso ad esprimersi in merito all’eventuale recesso dalla Comunità del Garda, ripristinando con ciò un corretto equilibrio fra competenze come stabilito dalle disposizioni del Testo unico». Un intervento in favore della Comunità è la lettera del presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli con l’invito al collega veronese Mosele di rivedere la posizione politica assunta».
!
La Provincia abbandona l’ente del Garda dopo cinquant’anni di collaborazione. Pastorello:«Inutile spendere per una gestione invisibile»