«La nostra partecipazione alla valutazione d’impatto ambientale è stata assolutamente di tipo informativo unilaterale, non abbiamo avuto modo e tempo d’intervenire. La concertazione non ha funzionato. Riteniamo quindi il Piano d’Area per l’aeroporto deficitario e incompleto».Questa, in sintesi, la risposta politica di tre comuni bresciani alla richiesta di concertazione da parte della Provincia, che con quattro proposte concrete è stato il risultato finale della conferenza stampa svoltasi ieri mattina in Municipio a Ghedi coordinata dai tre sindaci firmatari del documento finale: Anna Giulia Guarneri sindaco di Ghedi, Giuliano Salomoni sindaco di Castenedolo e Serafina Bandera sindaco di Montirone. Doveva esserci anche il quarto sindaco, Gianantonio Rosa di Montichiari, assente, «per motivi politici» insinuavano i suoi colleghi ma Rosa, interpellato, ha invece negato divergenze tecniche o politiche, adducendo un semplice disguido nella comunicazione: «Sono stato avvisato tardi e sia io che i miei funzionari avevamo altri impegni». Rosa quindi non ha negato la sua adesione finale al documento che i comuni interpellati presenteranno in Provincia, nell’ufficio dell’assessore al Territorio Aristide Peli, lunedi 20 novembre. «Pur riconoscendo la disponibilità dell’assessore Peli, siamo molto preoccupati – ha esordito il sindaco Guarneri – poichè quello che doveva essere un obiettivo comune ci è sfuggito di mano a causa dei tempi troppo brevi». Il problema è che i quattro comuni interessati alla Vas (Valutazione ambientale strategica) e al Piano d’area per l’aeroporto Gabriele d’Annunzio non hanno più il tempo per intervenire poichè la Regione Lombardia ha messo alle strette la Provincia di Brescia, obbligandola a presentare il piano entro fine novembre. «Eppure abbiamo lavorato sodo, preparando un documento finale di 40 pagine – ha aggiunto Armando Casella, assessore di Ghedi – ma non c’è stata concertazione con la Provincia». Nella relazione finale sono queste le quattro richieste avanzate dai tre sindaci: 1) chiedono a Provincia e Regione di disconoscere gli scenari aeroportuali a lungo termine (2010-2025) e la seconda macrofase (2025-2045) che immagina 25 milioni di passeggeri annui; 2) ridimensionare l’estensione delle zone sottoposte a vincolo territoriale; 3) ricalibrare il Piano d’area in base agli elementi critici del Vas; 4) concertare con Comuni, consorzi e associazioni le compensazioni ambientali. Il disagio dei tre sindaci è stato unanime. In merito al poco tempo avuto a disposizione, riassunto con le parole di Giuliano Salomoni, sindaco di Castenedolo: «Le conferenze tematiche della Provincia sono terminate a fine settembre ed abbiamo avuto solo 12 giorni di tempo per capire, consultarci e riparlarne senza poter in alcun modo coinvolgere la cittadinanza, le commissioni, le maggioranze ed il consiglio comunale tanto meno».Eppure si tratta di un problematica ambientale importantissima che ha il cuore su un’area di 50 chilometri quadrati ma che coinvolge (causa le rotte d’atterraggio e decollo degli aerei) diversi altri comuni bresciani e mantovani, oltre ai 4 del Vas. Questi ultimi lamentano anche l’assenza nel Vas di ogni riferimento all’attività dell’aeroporto militare di Ghedi. «Se la lingua italiana ha un significato ebbene concertazione significa che tu fai una proposta, se ne parla e poi si chiude con un accordo che vada bene ad entrambi – accusa Serafina Bandera, sindaco di Montirone – invece è stato un lavoro troppo, troppo parziale. La posta in palio è molto alta e si chiama sostenibilità ambientale e vivibilità dei cittadini. Che compensazioni ci danno? Dove sono i corridoi ecologici? Dove sono le aree boschive?».«La Vas doveva servire per modificare il piano d’area – conclude Santina Bianchini, assessore di Castenedolo – ma questo non è affatto successo e vi saranno altri comuni a farsi sentire nelle prossime settimane». Infatti i tre sindaci informano che «sia Carpenedolo che Borgosatollo sono già sul piede di battaglia ed altri promettono di aggregarsi in difesa dell’ambiente e del quieto vivere dei cittadini nell’area di attività dell’aeroporto.
!
«Non siamo stati coinvolti. Queste le condizioni per accettare il piano d’area»