«Contro la Affi- Pai si vada al voto in consiglio regionale al più presto possibile». E ancora: «L’assessore regionale alla mobilità, Renato Chisso, ha disatteso le nostre richieste di annullare il project financing e, soprattutto, non sono stati adottati i provvedimenti formali necessari per togliere detto collegamento dalla legge obiettivo, nonostante quanto ci avesse assicurato il 19 novembre, nell’incontro in Provincia a Verona».Non usano mezzi termini cinque primi cittadini del Garda- Baldo, nei confronti dell’assessore regionale alla mobilità, ma anche dei vertici della Provincia di Verona, rei questi ultimi di «non avere ancora convocato alcuna riunione con i sindaci, nonostante il mandato ricevuto per coordinare i lavori».E così, con un documento firmato dai primi cittadini di Affi, Brentino Belluno, Brenzone, Castelnuovo e Costermano, come in una partita di poker, i rappresentanti delle amministrazioni locali ora vogliono vedere. Cioè chiedono, in particolare all’assessore regionale di Alleanza Nazionale, il veronese Massimo Giorgetti, di presentare subito la «mozione emendata» (quel documento cioè utile ad abbattere il project financing ma che non preveda la possibilità di mettere a pagamento il collegamento Castelnuovo- Affi, nemmeno nelle mani pubbliche di Veneto Strade, ndr), e agli altri firmatari del precedente documento congiunto, cioè Flavio Frasson, Udc, Vittorino Cenci, Lega Nord, e Franco Bonfante, per il Partito Democratico, di convergere con i rispettivi gruppi e di mettere ai voti in Consiglio regionale la mozione.«La Regione Veneto», ha detto Fiorenzo Lorenzini, sindaco di Costermano sulla cui carta intestata è redatto il documento, «ha completamente disatteso le nostre richieste e quelle della Comunità Montana. Non ci risulta che sia stato adotatto alcun provvedimento per la revoca dell’inserimento della Affi- Pai nella legge obiettivo, nonostante le assicurazioni fornite dall’assessore Renato Chisso con i comunicati stampa del 7 e dell’11 novembre e, in ogni caso, la Provincia di Verona non ci ha mai convocati, né collegialmente né singolarmente, per raccogliere le nostre proposte».Ma la questione vera per i sindaci è un’altra. «In ogni caso», ha scandito Lorenzini, «i sindaci non formuleranno nessuna proposta di miglioramento viabilistico per la zona del Garda- Baldo che vada a integrare il project financing regionale. Le nostre proposte sono alternative a quel progetto e saranno fornite solo dopo che lo stesso sarà fatto decadere definitivamente. Questo è ciò che vogliamo noi e che avevamo chiesto nel documento del 19 novembre, firmato da 14 sindaci e dal presidente della Comunità del Baldo».Infine, «Non accettiamo la sospensione dell’esame dei progetti fino al 31 marzo per fornire integrazioni alle ditte che sono in gara per realizzare il collegamento a pedaggio tra l’Autobrennero e la Gardesana e per mettere a pagamento la Castelnuovo- Affi, perché noi non vogliamo né l’una né l’altra cosa».Una posizione durissima, quindi, per «smascherare la presa in giro di Chisso nei nostri confronti», com’è stato ribadito. Quindi: «La giunta regionale non deve dichiarare la pubblica utilità dell’opera, deve ritirala dalla legge obiettivo, stralciarla dal piano triennale delle opere pubbliche».Per arrivare a questo passo, insiste il portavoce dei cinque comuni firmatari l’appello, «si voti la mozione emendata in consiglio regionale. Vedremo quali sono le reali volontà politiche di Forza Italia da una parte, e di An, Udc, Lega Nord e Partito Democratico dall’altra». Chiarissimo: come in una partita a poker, i sindaci vogliono andare a vedere, per smascherare chi bleffa e cosa fa «chi, invece, ha le carte giuste in mano per chiudere la partita, come noi chiediamo».La questione potrebbe venire chiarita già oggi, giorno d’apertura dell’ultimo consiglio regionale dell’anno. La seduta potrebbe continuare anche domani e venerdì e non +è escluso che anche la mozione, emendata, finizca ai voti.
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Documento per fermare il progetto di finanza regionale e procedere allo studio di altre soluzioni