Con l'inizio del 2025, è entrato ufficialmente in vigore l'obbligo di dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture che offrono affitti brevi. Questa misura, introdotta per promuovere la regolarizzazione del settore a livello nazionale, ha già avviato le prime verifiche e sanzioni per chi non si è adeguato. Attualmente, circa l'80% delle strutture ha ottenuto il nuovo CIN entro il termine fissato del 2 gennaio. In particolare, nel territorio delle tre sponde del Lago di Garda, la provincia di Verona si distingue con una percentuale di regolarizzazione dell'87,62%, con 10.330 CIN rilasciati su 11.789 strutture registrate.
Il Ministero del Turismo ha avvertito che chi non si conformerà sarà soggetto a sanzioni pecuniarie che variano da 800 a 8.000 euro, in base alla dimensione della struttura. Inoltre, chi possiede un CIN ma non lo espone corre il rischio di multe tra 500 e 5.000 euro; violazioni riguardanti i requisiti di sicurezza possono comportare sanzioni da 600 a 6.000 euro e fino a 10.000 euro per coloro che gestiscono più di quattro immobili senza presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).