Anche se la temperatura, con i suoi 31 gradi, non ha penalizzato la folla di domenica e il grado di umidità si è mantenuto relativamente basso per non infierire, forse l’assenza di vento oppure il trovarsi gomito a gomito, non già in mezzo al verde ma a ridosso della pista, sta di fatto che la folla per tutta la durata della «Giornata azzurra» ha provato la sensazione di «arrostimento». E allora, qunado le autobotti militari hanno nebulizzato acqua in diversi punti dell’aerobase per distribuire un po’ di refrigerio, il piacere e l’entusiasmo si sono sprecati, come hanno festosamente notato dalla torre di controllo. Sono state consumate in questo modo sei autobotti, circa 15 mila litri di acqua ciascuna, in totale 75 mila litri. Inoltre i militari, visto che la folla non poteva raggiungere i rubinetti dell’acqua disposti ai lati degli hangar, hanno provveduto con delle canne finchè il pubblico potesse bagnarsi a gogò tutto il giorno. Difficile dire quanta se ne sia consumata. Sin dal primo pomeriggio i punti ristoro avevano esaurito le scorte, compresi i 20 mila panini predisposti soltanto dai punti di ristoro del pro-Cse (Centro socio educativo di Ghedi). Alle due solo il bar del reparto Vip aveva consumato cinquemila bicchieri di carta. I numerosi interventi della Croce rossa, che ha funzionato perfettamente, sono dovuti quasi tutti a insolazione, benchè molti spettatori si fossero provvisti, oltre che di cappellino, anche di ombrelli e di ombrelloni e, a sottolineare l’atmosfera da spiaggia, non sono mancati neppure costumi da bagno e sdraio. Preso d’assalto anche il furgone delle poste. Alle ore 13 erano terminate le cartoline commemorative della giornata con un annullo filatelico speciale. Molto graditi i gadget predisposti per vip e supervip. Il manifesto della giornata, cappellino blu e maglietta nera con il simbolo dei diavoli rossi sono stati così graditi che qualcuno se ne è accapparato da solo anche cinque o sei. Alcuni team di informazioni fissi e alcuni a squadre che si muovevano in mezzo alla folla hanno fornito tutte le indicazioni del caso. Molto apprezzati anche i prezzi fissi stabiliti dall’Aeronautica dai venti punti di ristoro all’interno della base: per prenderne visione bastava leggere la brochure distribuita a chiunque oltrepassasse i cancelli dell’aerobase. Si sono evitate così sorprese ed eccessive speculazioni in modo che la festa fosse davvero tale per tutti. Se il funzionamento non ha avuto intoppi lo si è dovuto anche a un pubblico che ha rispettato tutti i consigli diramati, anche recandosi all’Aerobase preferibilmente a piedi e in bicicletta, servendosi dei cassonetti per buttarci l’immondizia o comunque per mettergliela vicino, cosi che il «day after» è apparso molto meno disastroso di quanto si potrebbe immaginare. Già oggi la base procedeva a smontare la macchina organizzativa in modo piuttosto ordinato. Corretto anche il deflusso: la gente ha ascoltato l’invito a non precipitarsi subito fuori dai cancelli una volta terminata l’esibizione delle frecce tricolori, ma si è soffermata magari per visitare la mostra statica. In questo modo alle 9 già si poteva circolare liberamente e i vigili hanno potuto smontare dal lavoro. Ciò nonostante durante la giornata si era dovuta chiudere al di là di quanto stabilito in precedenza la strada che da Ghedi portava all’Aerobase. A mezzogiorno si è impedito il flusso delle macchine e alle 14 anche quello dei pedoni, tanto era l’intasamento. La giornata è stata all’insegna del divertimento; chi si aggirava tra la folla vedeva gente stare sì col naso all’insù ma anche passeggiare, chiaccherare e osservare quanto le stava attorno. Affinchè tutto funzionasse il Sesto Stormo ha messo in pista, tra militari civili, un migliaio di persone soltanto all’interno dell’Aerobase. Ma affinchè tutti potessero cantare con Morandi «Una domenica così non la potrò dimenticare», quanto si è speso? «C’erano gli sponsor, e il personale e i mezzi militari non hanno costituito una spesa in più e inoltre non abbiamo ancora tirato le somme», nicchia il comandante Nordio. Tuttavia ha affermato che la cifra totale è molto lontana dai 10 miliardi di cui si sta vociferando. Da informazioni raccolte, l’ipotesi di un costo di poco inferiore ai 5 miliardi appare comunque plausibile. A chiudere con un tocco di simpatia la giornata, l’hangar party che, in serata, si è tenuto per salutare i colleghi stranieri ospiti a Ghedi, e ha visto tutti i presenti abbronzati ma con il segno degli occhiali a mo’ di mascherina. Una curiosità: con tutta quella bramosia di acqua che ha accomunato circa 400 mila persone (la stima, credibile, è fatta dal comandante delle frecce tricolori che di folla ne ha vista), una persona si è distinta su tutte. È stata soccorsa perchè in crisi di astinenza da alcol.
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