Mercato settimanale della vigilia di Ferragosto, sul lungolago non si riesce quasi a camminare, bisogna stare in fila e farsi trasportare dalla folla di turisti che danno l’assalto ai banchi, dalle loro mani però non penzolano sacchetti e borse di acquisti come ci si aspetterebbe. Le testimonianze degli ambulanti sembrano un ritornello, tutti si lamentano degli affari, su una piazza che è la più grande della sponda veronese del lago di Garda: oltre 200 banchi disposti dal municipio lungo tutto il lungolago Regina Adelaide, in direzione Bardolino, per poi tornare verso il centro passando dalla parallela via San Francesco.Nella piazza il mercato si interrompe, riprende nell’ultimo tratto di lungolago prima dell’attracco della Navigarda, va a formare quasi un secondo mercatino. Per gli ambulanti la stagione non va certo a gonfie vele. «Sempre peggio», attacca Giovanni Mazzi, 54 anni di Desenzano, che vende accessori per auto: «ho provato anche a cambiare articolo, integrando sul banco l’abbigliamento, ma è rimasta una cosa tragica, la gente non spende. A Lazise e a Bardolino ho persino venduto i posti-banco, perché ci sono solo danesi e olandesi mordi e fuggi, la concorrenza cinese è mortale e i plateatici costano 600 euro all’anno, negli altri paesi qualcosa meno. Sono 18 anni che faccio questo lavoro, prima con mio padre, ed è sempre stata una buona piazza Garda, ma una crisi così non l’avevo mai vista». Il discorso non cambia nei banchi sucessivi. Leonida Zaglio, 47 anni di Castelnuovo, vende scarpe: «C’è un turismo povero, vogliono merce buona a prezzi bassi. Non riusciamo a vendere scarpe oltre i 25-30 euro, se solo costano dai 40 ai 50 rimangono lì. Anch’io ho il banco da 30 anni, preso da mio padre, Garda funziona, ma qua dove siamo noi, dal ponte Gusa in poi, gli spazi-banco si riducono da sei a cinque metri ed è un po’ poco».Sezione alimentari. Renata Ridolfi, di Pescantina, con la famiglia vende ortofrutta: «Oggi abbiamo lavorato un po’ di più, ma gli altri venerdì così così. Da due anni ci hanno cambiato posto, dopo 40 anni che veniamo a fare questo mercato. Prima eravamo in piazza, ma qui in via San Francesco il passaggio di gente è 10 volte inferiore, serviamo soprattutto clientela gardesana, i turisti non passano da questa parte».Una coppia di turisti ha appena acquistato frutta e verdura, ma non hanno altre borse. John Vergeer, olandese, bancario in pensione, da 10 giorni soggiorna al campeggio La Rocca, con la moglie. Abbronzati, quando raccontano di avere tre figli dai 30 ai 34 anni quasi non ci si crede: «Garda è molto bella, ci veniamo da 15 anni, il lago è molto caro da sempre, ma per noi è il meglio e la qualità dei servizi è migliorata, il denaro viene dopo, non è un grosso problema per noi». Famiglia fortunata.Ed ecco i rappresentanti sindacali degli ambulanti, entrano nel dettaglio e smorzano il malcontento generale. Daniele Arrigo, 51 anni di Villafranca, vende abbigliamento ed è presidente dell’Apoc (associazione provinciale operatori commerciali): «Le presenze ci sono, però di scarsa qualità. Tutto sommato abbiamo tenuto le vendite ma manca completamente il tedesco, che è quello che spende; ci sono molti olandesi, danesi e qualche inglese, ma sono quasi tutti campeggiatori che non hanno molta disponibilità. Il mio banco, per fortuna, è rivolto soprattutto all’italiano per la qualità degli abiti, anche con loro però non è che siano rose e fiori. I cinesi ci stanno dando molto fastidio perché abbassano la qualità dell’intero mercato: vendono tutti le stesse cose, soprattutto abbigliamento e usano prodotti con coloranti chimici che danneggiano la pelle, perché in Cina l’etichetta sul capo non è obbligatoria». «Una decina di anni fa», prosegue, «il mercato era molto più vario, per fortuna almeno abbiamo risolto i problemi con l’amministrazione. Ora c’è collaborazione con il Comune, è stata riaperta via San Francesco e si è creato un anello di percorso tra la piazza ed il lungolago».C’è anche chi ha dovuto accontentarsi del posto dall’altra parte del lungolago e non sembra molto felice della posizione: Enzo Paglialunga, vice presidente Apoc, vende anche lui con la moglie abbigliamento, abita a Lazise ed è su tutte le piazze del lago da 30 anni: «Garda è il mercato più grande ma ha un lavoro normale, a differenza di Bardolino e Lazise che sono le piazze migliori. È un mercato spezzettato e diviso nelle due aree del lungolago, il turista fa fatica a seguire il percorso, meglio Lazise che è circolare; così il cliente passa più volte, magari vede una cosa e poi ritorna. Qua la gente si sperde, quando è arrivata dall’altra parte di Garda non torna certo indietro. Ad ogni modo la situazione è molto migliorata rispetto ad un tempo: cambiando il sindaco anche i problemi logistici del mercato sono migliorati».Della stagione Paglialunga non si lamenta: «Discreta, però chi comprava due o tre capi, adesso ne compera uno solo. Si dovrebbe fare di più per attirare l’italiano, che rimane il cliente migliore».In piazza del municipio c’è una famiglia di turisti, anche loro olandesi. La signora Andrea Pool soggiorna per tre settimane al campeggio Serenella di Bardolino, è il quarto anno che ritorna. Sposata con Jan, militare dell’aereonautica olandese in servizio a Villafranca, due figlie, Sheleen di 16 anni e Alessia di 12, è felice di essere a Garda. Spese non ne ha fatte, si è limitata a girare tra i banchi: «Ci piace la vacanza qui, ma la vita è più cara che da noi, il rapporto qualità-prezzo però va bene».
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Molte le presenze di olandesi e danesi, che sentenziano: «Il lago è bello ma anche caro, però i servizi sono migliorati nel tempo». Gli ambulanti: «Si sente la mancanza dei tedeschi»