Si è conclusa venerdì, a Moniga, la visita-lampo a Brescia del ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno: un blitz propiziato dalla coincidenza con la Fiera zootecnica di Cremona, tramite il quale il neoministro ha voluto gettare un primo sguardo d’insieme sulla più importante realtà agricola nazionale. Come è stato più volte ricordato, l’agricoltura bresciana si pone ai vertici nazionali per peso della produzione lorda vendibile (circa 2000 miliardi) e per indiscutibili primati quantitativi (si produce nella nostra provincia il 13% del latte italiano) e soprattutto qualitativi. E proprio su questo secondo aspetto sono stati chiamati in causa i rappresentanti del mondo del vino e dell’olio bresciano, riuniti alla cantina Monte Cicogna per un confronto sulle strategie promozionali del vino organizzato dal Consorzio Garda Classico e concluso da Alemanno. All’appuntamento erano presenti i massimi rappresentanti del mondo enogastronomico: il direttore del Consorzio Franciacorta Angelo Plebani, il presidente dell’Associazione Strada del Vino di Franciacorta Paolo Pizziol, il presidente del Consorzio del Lugana Paolo Fabiani, il presidente della Strada dei Vini bresciani del Garda Andrea Guetta, il presidente e il direttore dell’Ente Vini Bresciani, Alberto Pancera e Pierluigi Villa, il presidente dell’Arthob Beppe Dattoli. Introdotto dall’assessore provinciale al Turismo Ermes Buffoli e concluso dal presidente del Garda Classico, Diego Pasini, l’incontro si è concentrato sulla promozione globale del territorio, con particolare riferimento all’esperienza del Garda. Presupposto principale è sempre l’alta qualità dei prodotti tipici: il tasto su cui il ministro batte con maggiore insistenza. «L’Italia è conosciuta nel mondo per i suoi prosciutti, i suoi vini, i suoi formaggi, più che per i prodotti dell’industria o per la Fiat – ha detto Alemanno -. E quell’alta qualità che rappresenta le radici della nostra civiltà, e che il mondo sembra sempre più disposto a riconoscere ai nostri prodotti, diventerà anche la nostra arma nella sfida che saremo chiamati presto a combattere nel grande mercato globale». Al profilo disegnato dal ministro aderisce perfettamente il comparto vinicolo e olivicolo bresciano: un comparto di piccoli numeri, ma che negli ultimi dieci anni ha affrontato una crescita qualitativa straordinaria. «Sul fatto che il Garda, e la Valtenesi in particolare, siano aree di grande tradizione vinicola, oltre che turistica, credo vi siano pochi dubbi – ha detto Diego Pasini -. Questa tradizione è stata la base per un rilancio che ha fatto della Doc Garda Classico un comparto in crescita sia sul fronte quantitativo ed economico che, soprattutto, su quello qualitativo. «Il territorio per noi è tutto: al punto che abbiamo appena lanciato un concorso per la miglior carta dei vini bresciani, che coinvolgerà la ristorazione e coinvolgerà tutti i vini della nostra provincia». La presentazione delle Strade del Vino, nonché la conferma della volontà di costituzione di un consorzio di tutela unico peri produttori di olio della Dop Garda (bresciani, veronesi e trentini) hanno portato ulteriore conferma del grande movimento che anima il mondo del vino e dell’olio bresciani: un mondo che, nella serata di Moniga, è riuscito a trovare sintonia con la visione del ministro Alemanno.
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Il ministro ospite a Moniga. Il responsabile delle Politiche agricole si complimenta con i produttori del lago
Alemanno: «L’arma vincente sul mercato è soltanto la qualità»
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