Una rilettura dell’importanza e della originalità dei forti di Pastrengo, dal punto di vista strategico e architettonico aprirà oggi i quattro giorni di festeggiamenti della carica dei carabinieri, avvenuta durante la prima guerra d’Indipendenza nel 1848.La conferenza sui forti si terrà oggi alle 21 nell’auditorium delle scuole medie di Pastrengo, organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Pastrengo e dalla biblioteca civica.Verranno presentati i risultati di una ricerca svolta dall’architetto Lino Vittorio Bozzetto di Peschiera, esperto e studioso dell’architettura militare veneta, italiana ed europea, che riproporrà la figura di Danil Salis-Soglio (1826-1919), il progettista austriaco dei forti di Pastrengo.Il progetto, già prefigurato dal generale Ra-detzky nel 1850 per perfezionare la difesa strategica di Verona, si realizzò dieci anni dopo: un moderno sistema di forti, a campo trincerato, per disporre una testa di ponte sulla riva destra dell’Adige. I nuovi forti, disposti sui quattro punti cardinali, coprivano l’intera linea di difesa: Forte Leopold, sede del comando generale dal quale dipendevano gli altri tré, copriva da Sandrà a Bussolengo; Forte Benedeck, rivolto verso il lago di Garda; Forte Nugent dominava la vallata dell’Adige e Forte Degenfeld che sovrastava Piovezzano.Costruiti con una colorita esemplare (circa sei mesi) e con un impiego immane di uomini, i forti di Pastrengo, oltre a essere esempi di architettura militare, sono dei capolavori dell’arte fortificata moderna.Bruno Gardin