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Alla scoperta delle limonaie

Le limonaie, ineguagliabile patrimonio storico ed architettonico del Garda, restano oggi a documentare un passato di lavoro e di fatica. Per salvaguardarle sono stati promossi interventi significativi: a Tignale la Comunità Montana dell’Alto Garda ha ristrutturato nel 1985 tre còle del giardino del Pra dela fam; a Limone l’Amministrazione comunale ha rimesso in pristino nel 2004 le limonaie del Castèl e di Villa Boghi.

A Limone c’è un vero e proprio percorso tra le limonaie. A far da guida un opuscolo, curato per conto dell’Amministrazione comunale, tradotto anche in tedesco ed inglese. In esso si forniscono informazioni storiche e culturali e si dà cenno della modalità e degli orari di visita.

La limonaia del Castèl

A nord ovest del centro storico, addossata alle rocce della Mughéra, la limonaia del Castèl è oggi solo una parte della grande struttura produttiva che, un tempo, dalla valle della Mura, da via delle Pozze e da via Castello giungeva alla valletta della Màndola. Il giardino, che ha una superficie di mq 1.633, è diviso perpendicolarmente in due parti dal cùen dela Marchešàna, su cui è costruito il cašèl principale, a più piani: nella parte meridionale, si estende per un tratto su un’unica còla, per un altro su tre; nella parte a settentrione è su quattro còle, che confinano verso nord con il valèt del Castèl, su cui è costruito un altro piccolo cašèl.

La sua costruzione risale al primo Settecento. È evidente tuttavia che la limonaia ha subìto nel tempo vari rimaneggiamenti. Sull’arco interno al cašèl è leggibile “1720”, quando probabilmente fu costruita la canalizzazione per l’irrigazione della limonaia. La data “15 aprile 1786”, ancora visibile in un pozzetto di raccolta dell’acqua, potrebbe riferirsi alla costruzione o all’adeguamento delle canalette nelle còle. Altri interventi si realizzarono per alzare e spostare dei pilastri, per elevare le muraglie e per aumentare la superficie di calpestìo ed il numero dei piani del cašèl.

Passata dalla famiglia Amadei, ai Bertoni, ai Patuzzi e, nell’Ottocento, ai Girardi e ai Polidoro, con atto del 19 giugno 1926 la limonaia fu acquistata da Giuseppe Segala (1889-1975), ritornato a Limone dall’America, dopo anni di duro lavoro come minatore; nel gennaio 1995 è stata acquisita dall’Amministrazione comunale.

Vari sono stati gli interventi edilizi attuati: il primo nel 1997 per la costruzione di un muro, la sostituzione di sparadòs e cantér e la pulizia delle còle; il secondo nel 1999 per il rifacimento del tetto di un cašèl; il terzo nel 2002-03, grazie ad uno specifico contributo della Regione Lombardia nell’ambito del “Piano di sviluppo rurale 2000-2006”, per il recupero conservativo di due cašèi e di due còle. Poi c’è stata la messa in sicurezza della parte meridionale, mentre è in corso la sistemazione della còla più alta, a ridosso della Gardesana.

Il cašèl centrale funge da collegamento tra i terrazzi ed è attrezzato come centro museale-didattico. In tutte le còle ci sono delle canalette per l’irrigazione delle piante; l’acqua proveniva dal torrente San Giovanni attraverso la condotta della Calmèta, risalente al primo Settecento. Nella limonaia, inaugurata il 22 luglio 2004, sono in produzione un centinaio di agrumi (cedri, limoni, aranci dolci ed amari, chinotti, pompelmi, mandarini e kumquat).

La limonaia di Villa Boghi

La limonaia inserita nel parco di Villa Boghi, allo svincolo del lungolago dalla Gardesana, è una costruzione del primo Novecento. Consta di sette campate, esposte verso sud. I pilastri e i materiali di copertura sono nuovi; le piante di limone sono state messe a dimora nel 2004. Sul retro del giardino è stata allestita un’area espositiva con pannelli sulla storia e sulle caratteristiche degli agrumi.

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