venerdì, Novembre 22, 2024
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L’area «Centocase» prenota un albergo Scartata l’idea delle seconde case. Acqua: condotte riparate

All’assemblea del sindaco a Renzano

Nessun problema di acqua, ripresa dei contatti per l’intervento «Centocase» e prosecuzione dell’esproprio per realizzare una strada di collegamento con via Fontane. Nel corso di un’assemblea pubblica, svoltasi nella Sala dei Provveditori del Palazzo comunale, il sindaco di Salò Giampiero Cipani ha risposto alle domande e alle richieste degli abitanti della frazione di Renzano, fornendo una serie di chiarimenti. Lo accompagnavano gli assessori Bernardo Berardinelli, Nirvana Grisi, Alberto Colombo, il consigliere Pasquale Maggi, il comandante dei vigili urbani Stefano Traverso. Posto in collina, all’inizio della valle denominata Risecco, l’abitato presenta intatti molti scorci dell’architettura rurale dei secoli scorsi. È poco interessato al traffico veicolare, e si presta soprattutto alle passeggiate, grazie alla vicinanza con Madonna del Rio. Da qui la necessità di rispettare e valorizzare le caratteristiche ambientali. Il numero dei residenti, però, continua ad aumentare. Questione acqua. «Quando è mancata – spiega Cipani – ci siamo attivati con il Garda Uno. L’ente gestore della rete idrica aveva lasciato trasparire l’ipotesi che la carenza fosse dovuta alla realizzazione di nuovi edifici e piscine, ma poi ha scoperto che i guai erano dovuti alla rottura di una tubazione, con grosse perdite. Così possiamo garantire che non esiste alcun acqua problema di mancanza di acqua». Lottizzazione Centocase. Su un’area complessiva di 58.340 metri quadri, la stessa dove (in passato) qualcuno avrebbe realizzare il nuovo ospedale. La prima parte dell’intervento ha riguardato l’antica diroccata cascina di San Zago, di proprietà della parrocchia. Abbandonata da decenni alle intemperie e ai tossicodipendenti che distrussero progressivamente tutti gli infissi, tolsero e bruciarono finestre, botti, porte, ballatoio, demolendo e asportarono inferriate, portali, soglie e contorni in marmo. Acquistato da una società che fa capo a Romano Dubbini, di Toscolano Maderno, imprenditore tessile, l’immobile, completamente in pietra, costruito nel secolo XVII, probabilmente da una comunità religiosa, disposto su due livelli, con soffitti a volta su pianta squadrata e la corte interna a mo’ di fortilizio, è stato trasformato in ristorante, dopo un pregevole intervento di recupero, e inaugurato nell’estate 2004. Ma il piano approvato a suo tempo, oltre al recupero della cascina, prevedeva la costruzione di piscina, campi di tennis e 11.500 metri cubi di «residenza turistico alberghiera». Altezza massima: sei metri e mezzo. «Appartamentini con l’uso autonomo della cucina – aveva spiegato Mauro Salvadori, assessore all’Urbanistica col centrosinistra, poi confluito nel Polo – all’interno del lotto, 5.033 mq. sarebbero stati destinati a verde attrezzato, 653 mq. a parcheggio pubblico e 5.138 privato». «In questi giorni – annuncia il sindaco – abbiamo ricominciato a discutere con la proprietà, che ha presentato alcune proposte. Noi non vogliamo che sorgano seconde case. Puntiamo all’albergo tradizionale, almeno per l’80% della volumetria. I tempi sono maturi affinchè l’operazione riparta». Opere varie. Dopo la sistemazione del centro storico, col rifacimento degli impianti tecnologici e della pavimentazione (acciottolato, con due fasce di porfido), resta ancora aperto il discorso delle fognature, da posare lungo il tracciato della progettata strada di collegamento con la sottostante via Fontane. L’intervento è bloccato da uno dei tre proprietari dei terreno, che non ha accettato l’accordo bonario. «Le risorse finanziarie ci sono – afferma Berardinelli -. Ma i ricorsi al Tar hanno bloccato l’inizio dei lavori». Si è pure parlato di illuminazione, cassonetti dei rifiuti, sala della frazione per le riunioni pubbliche (potrebbe sorgere sul terreno che Centocase cederà al comune da Centocase), viottoli da ripulire. E di animali, con particolare riferimento ai cavalli, che transitano spesso, lasciando per terra sgraditi…ricordi. «I conducenti dovranno dotarsi di sacchetti e strumenti adeguati. A tale proposito invieremo una lettera ai proprietari di maneggi», assicura il sindaco.

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