Il Consiglio regionale ha dato via libera ai parchi naturali dell’Adamello e dell’Alto Garda, due aree naturali situate all’interno degli omonimi parchi. «Si tratta di due provvedimenti – hanno spiegato i relatori Donato Giordano e Stefano Maullu, entrambi di Forza Italia – che si propongono di attuare quelle politiche per la salvaguardia e la tutela ambientale della Regione che questa maggioranza vuole perseguire». I progetti di legge, approvati a larga maggioranza anche da parte di alcuni membri dell’opposizione, si pongono l’obiettivo di tutelare flora, fauna, peculiarità geologiche e idriche; di tutelare la conservazione e la ricostruzione dell’ambiente; di salvaguardare i valori antropologici, archeologici, storici e architettonici oltre alle attività agro-silvo-pastorali. La gestione del parco dell’Adamello sarà affidata alla Comunità montana di Valle Camonica, già peraltro preposta alla gestione del Parco regionale dell’Adamello. Mentre la cura del Parco naturale dell’Alto Garda Bresciano sarà di competenza della Comunità montana dell’Alto Garda Bresciano che già gestisce il Parco regionale dell’Alto Garda Bresciano. Alcuni partiti della minoranza hanno appoggiato i progetti di legge presentati alla giunta regionale. Tra questi anche i Ds hanno aderito all’iniziativa, non senza manifestare però alcune riserve. I consiglieri Claudio Bragaglio e Marco Cipriano hanno chiarito la posizione del loro partito sottolinenado che è stato espresso voto favorevole all’istituzione dei due parchi, perchè viene ritenuto giusto estendere la salvaguardia alle aree di particolare pregio ambientale così come è importante la diretta responsabilità gestionale affidata alle relative Comunità montane. La critica mossa dai Ds riguarda invece la mancata riforma della legge regionale 86 del 1983 che consentirebbe di rimettere ordine tra i parchi regionali e naturali. «I due provvedimenti – aggiunge Margherita Peroni, consigliere regionale di Forza Italia – si propongono di attuare quelle politiche per la salvaguardia e la tutela ambientale della Regione che questa maggioranza vuole perseguire». «I progetti di legge, approvati a larghissima maggioranza, si pongono gli obiettivi di tutelare fauna, flora, peculiarità geologiche e idriche; tutelare la conservazione e la ricostruzione dell’ ambiente; salvaguardare i valori antropologici, archeologici, storici e architettonici oltre alle attività agro-silvo-pastorali. Il lavoro e le modifiche di questi anni – aggiunge Peroni – hanno portato ad individuare le aree che più delle altre necessitano di tutela e salvaguardia, preservando allo stesso tempo lo sviluppo di quelle attività umane legate a queste zone».
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La Regione delimita le aree protette all’interno dei due parchi