venerdì, Novembre 15, 2024
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Da un’altra operazione contro gli abusivi emerge l’innalzamento del livello dell’illegalità Arresti ed espulsioni. In vendita anche cellulari e documenti falsi

Ambulanti, battaglia infinita

Tutti i frequentatori di Desenzano conoscono il fiorente «mercatino» abusivo animato soprattutto in estate da decine di venditori africani. E’ una vecchia storia, che irrita pesantemente i commercianti legali in sede fissa, piace a moltissimi acquirenti e rappresenta un grattacapo per le forze dell’ordine. Domenica scorsa, una operazione interforze di contrasto del commercio abusivo portata a termine da carabinieri, polizia locale e guardia di finanza si è conclusa con cinque arresti, sei espulsioni (che si aggiungono alla decina dei giorni precedenti) e dodici denunce. Ed è terminata con una nuova verifica dell’esistenza di una efficiente organizzazione che sta a monte dei semplici venditori, rifornendoli di tutto e anche – importante novità – di telefonini e documenti falsi. «Da parte nostra non c’è la volontà di colpire gli extracomunitari in quanto tali – assicura il sindaco Firenzo Pienazza -, ma le modalità con cui viene effettuato il commercio abusivo qui sono tali da rivelare l’esistenza di una vera organizzazione criminale. E’ doveroso contrastare questa attività, che danneggia i commercianti del paese, e far rispettare le leggi. Non parliamo più degli abusivi che vendevano qualche accendino con una cassetta appesa al collo, ma di persone che hanno in diverse occasioni aggredito agenti di polizia locale e carabinieri». Che tipo di materiale è stato sequestrato? «Abbiamo recuperato – spiegano i carabinieri – ottanta borse, 93 cd, 29 paia di scarpe, 275 occhiali e 32 portafogli. Ma le novità sono rappresentate dalla presenza di telefonini, capi d’abbigliamento e documenti falsi. Inoltre sono cambiate le modalità usate dagli ambulanti: non arrivano più con i borsoni, ma vengono riforniti direttamente sul posto da furgoni». «Le persone fermate – spiega il comandante della polizia locale Carlaberto Presicci – sono al 99 per cento di nazionalità senegalese, e anche gli incaricati dei rifornimenti, almeno al livello più basso, sono di quella nazionalità. Inoltre abbiamo potuto rinvenire un catalogo di merce con il quale l’acquirente poteva scegliere numerosi articoli per poi farseli portare il giorno tale, all’ora tale e in un determinato posto». Insomma, secondo le forze dell’ordine, i furgoni che sembra carichino la merce in un deposito a Brescia, la presenza del catalogo, l’introduzione di nuovi prodotti come i telefonini, i capi di vestiario e i documenti falsi, oltre alle ormai note vedette che avvisano della presenza delle forze dell’ordine e alle aggressioni agli agenti, rivelerebbero una struttura articolata, complessa e difficile da smantellare.

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