Comunque vada, sarà un successo”, ripeteva Pietro Chiambretti. E per Salògolosa è stato un autentico trionfo. La manifestazione “gastroculturale” ha richiamato centinaia di persone (più di 700 i tagliandi acquistati), che giovedì scorso hanno percorso le vie del centro entrando in questo o in quel ristorante per consumare un piatto, fermandosi sotto i portici o davanti ai tavoli che distribuivano vini e spumanti, ascoltando la musica suonata dagli artisti in un negozio o sulla terrazza di una casa.La gente si è riappropriata della città, in una sorta di buffet all’aria aperta, confortata dal clima dolce. Abbiamo visto giapponesi incerti se scegliere i capponi d’erbe o le aole fritte, ragazzi attratti dalle sardine in consa, anziani – magari ritrovatisi a distanza di anni – che brindavano allegri. Mentre il parroco teneva d’occhio le…pecorelle, sperando che non esagerassero troppo col Groppello della Valtenesi o le bollìcine della Franciacorta.C’erano manzo salmonato e prosciutto di Langhirano, bignole al bagoss, pasta e fagioli, formaggio fuso agli asparagi, trota con polenta, vitello da latte, baccalà di Serle, cavedano all’arancia. E gli aperitivi col nostrano di Zani, l’olio extravergine di oliva, i dessert (marmellata di cipolle, fragole al balsamico o allo yogurt, torta al limone, cioccolatini), ecc.I luoghi: fuori dal ristorante Benaco, in Santa Giustina (Mario Felter ospitava anche Rino Pollini della Sirena), l’osteria Orologio, il giardino del Lepanto, sotto il Municipio (per il Pargone e i ragazzi dell’Alberghiero, guidati dai prof Dondolii e Feudàtari), la Campagnola, a Palazzo Munno il Melograno, da Vassalli l’osteria dei Tré Cantù, a palazzo Pantani l’agriturismo Gnes di Bagnolo San Michele (la collina di Salò). E le boutique, i negozi di scarpe, di argenteria, le salumerie, le pasticcerie, i barbieri. Tutti (o quasi) a proporre qualcosa: un assaggio, un brano musicale.Una trentina i produttori di vino. Una ventina gli artisti impegnati nei vari angoli: al piano, alla batteria, al basso, e poi flauto, arpa, clarinetto, tromba, corno, trombone, bassotuba, flauto, violino, chitarra. L’operazione, orchestrata da Angelo Dal Bon e dal Comune, verrà ripetuta in ottobre.La giornata era cominciata con l’assegnazione al dottar Vittorio Pirlo del premio “Gasparo da Salò”. Un riconoscimento istituito dal sindaco Giampiero Cipani e dai nuovi amministratori per “chi ha reso celebre la città al di fuori dei nostri confini”. Pirlo, farmacista in piazza Zanardelli, ora è presidente dell’Ateneo, oltre che consigliere di amministrazione del Vittoriale.In passato è stato sindaco (dal ’55 al ’60) e assessore a Gardone Riviera (75-80); ha guidato la Canottieri, organizzato il circuito automobilistico del Garda (si svolgeva sul circuito Salò-Tormini-Villa-Cunettone-Zette), i campionati mondiali di ciclismo del ’62, gli Agonali del remo (canottaggio), la coppa dell’Oltranza di motonautica. Ha assunto varie cariche: giudice alle Olimpiadi di Roma, presidente dell’Azienda autonoma di soggior-no e numero uno del Panathlon.”Dicono che nel cogliere il frutto della memoria si corra il rischio di sciuparne il fiore – ha affermato il dottar Vittorio -. Io però non ho mai dimenticato i tanti generosi collaboratori che spesso, rimboccate le maniche, in cambio di poco o nulla, ma con passione e spirito di sacrificio, hanno organizzato una manifestazione, regalato un’emozione, tenuto alto il nome di Salò. Li ricordo tutti. Li ringrazio. Li chiamo qui, idealmente, attorno a questo tavolo. Un premio che io dedico a loro, alle persone che mi hanno aiutato, a quell’orchestra che ha scandito il rombo dei motori, il fruscio delle ruote delle bici, lo schioccare ritmico e secco dei remi sull’acqua”. Angelo Peretti, bancario veronese, giornalista e cultore della cucina, si è poi soffermato sui piatti tipici gardesani.
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Comunque vada, sarà un successo", ripeteva Pietro Chiambretti. E per Salògolosa è stato un autentico trionfo.
Ampio, e meritato, successo per Salògolosa
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