Serata ricca di emozione quella organizzata nei giorni scorsi dal Rotary Club Peschiera e del Garda Veronese presieduto da Giuseppe Lorenzini e svoltasi promosso il Ristorante Fiore di Peschiera del Garda. Il tema del “conviviale”, come usano dire i rotariani per le loro riunioni, riguardava la presentazione del libro “Il sangue non sbaglia” scritto da Antonio Manganelli, Capo della Polizia scomparso nel febbraio dello scorso anno, poco prima della sua scomparsa.
Relatrice la stessa moglie di Manganelli, Adriana Piancastelli che attraverso le sue parole ha saputo spiegare ai presenti chi era Antonio. ossia “poliziotto di strada, giurista e specialista criminologo, padre di famiglia – anche se avevamo deciso, quando ci sposammo, visto il lavoro che svolgevamo, di non avere figli” che ha, in oltre trent’anni di carriera, collaborato con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino “indagando in prima persona su mafia, sequestri, droga e criminalità economica”.
Ma la signora Adriana la sua relazione, tutta a braccio, l’ha tenuta di fronte a una “platea” di persone altamente qualificate che vedeva fra i presenti, oltre ai vertici locali del Rotary Club, il sindaco di Peschiera Umberto Chincarini, il viceprefetto di Verona Alessandro Tortorella, i questori di Verona e Mantova Danilo Gagliardi e Giuseppe Reccia, il procuratore militare di Verona Enrico Buttitta, il capitano della Compagnia Carabinieri di Peschiera Francesco Milardi e il direttore della Scuola di Polizia di Peschiera Giampaolo Trevisi.
Un romanzo, quello di Manganelli, in cui il protagonista, l’ispettore Galasso, racconta la vita di Manganelli stesso. Un romanzo tutto da leggere pensando che quello che viene raccontato è frutto di vita vissuta. “L’ispettore Galasso – ha scritto Antonio Manganelli nel suo libro – è un modo di vivere, di essere poliziotto per mestiere, per vocazione e anche per amore”.