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Aperta la nuova sala della palafitta al Museo G. Rambotti di Desenzano del Garda

«Inauguriamo un luogo che oggi unisce passato, presente e futuro», ha esordito il sindaco Rosa Leso, anticipando il taglio del nastro davanti ai bambini delle scuole primarie di Desenzano. Questa mattina (sabato 21 marzo) ragazzi, cittadini, autorità civili e militari si sono ritrovati al Museo civico archeologico “G.Rambotti” per l’apertura della nuova “sala della palafitta”, al primo piano del chiostro Santa Maria de Senioribus in via A.Anelli 42.

Si arricchisce così di un ulteriore spazio il museo che già custodisce l’aratro più antico del mondo, risalente al 2000 a.C., e numerosi reperti dall’età preistorica all’epoca romana e rinascimentale.

Il Museo Rambotti rimarrà aperto a entrata libera anche domani, per la Giornata Fai di primavera. Dalle 10 alle 18 saranno visitabili gratuitamente anche il castello, la villa romana, il duomo di Desenzano e la chiesa di San Zeno a Rivoltella; la Cascina Selva Capuzza proporrà visite guidate a cantina, cascina e borgo, con degustazione finale. Le visite guidate nei luoghi desenzanesi della cultura sono proposte in collaborazione con il Liceo “G.Bagatta”, l’Istituto di istruzione secondaria “Bazoli-Polo”, l’associazione “Garda I care” e “Hotels Promotion”.

La nuova “sala della palafitta” è un allestimento molto suggestivo, studiato per offrire al visitatore la possibilità di immergersi in un’ambientazione preistorica: con “arredi”, vasellame, suoni e stimoli sensoriali tipici della quotidianità dei nostri antenati. L’intervento museale è stato curato da “Casa Serena” di Desenzano e dalla cooperativa “La Melagrana” di Salò; i lavori sono stati realizzati con la consulenza scientifica e sotto la supervisione della dottoressa Claudia Mangani, conservatrice del Museo Rambotti, voluti dall’Assessorato alla Cultura guidato da Antonella Soccini, in collaborazione con la dottoressa Anna Maria Finazzi, direttrice del Museo e dell’Ufficio Cultura, e con la collaborazione del dott. Luca Mori.

«Siamo molto orgogliosi di come sta crescendo questo museo – ha detto il sindaco Rosa Leso – che è un bell’esempio di come è importante valorizzare le risorse del nostro territorio. Sta diventando una piacevole abitudine quella di ritrovarci periodicamente qui per inaugurare una nuova parte. In due anni, è la quarta volta che tagliamo un nastro in questo museo: prima, per la mostra “Il popolo dei laghi”, poi per il restauro dell’aratro, lo scorso settembre abbiamo aperto le nuove sale al pianterreno e ora la sala della palafitta. Ecco, questa sala ci aiuta a ripensare alla laboriosità dei nostri antenati e ci stimola, amministratori e cittadini, a impegnarci sempre per rendere più interessante e viva la nostra città e amarla pensando al suo futuro. Ringrazio in modo particolare l’assessore Antonella Soccini per le energie e la creatività spese in questo luogo, la dottoressa Claudia Mangani, conservatrice del museo, e l’Ufficio Cultura guidato dalla dottoressa Anna Maria Finazzi».

Questa novità, ha rimarcato l’assessore Antonella Soccini, «fa parte dei progetti di rinnovamento continuo del Museo Rambotti, un luogo a noi molto caro. Abbiamo invitato per primi i bambini delle scuole a visitare la sala della palafitta, perché questo museo è rivolto prima di tutto a loro (qui si tengono infatti vari laboratori didattici) ma è uno spazio in continua crescita, che piace molto anche ai grandi».

Con le Giornate di primavera del Fondo ambiente italiano, ha ricordato infine la dottoressa Nerina Baresani, della delegazione bresciana del Fai, «puntiamo a coinvolgere e sensibilizzare tutti, ma in particolare i più giovani, alla conservazione e alla tutela del nostro patrimonio ambientale e culturale».

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