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Arco, settimana europea per la riduzione dei rifiuti: due iniziative

La settimana europea per la riduzione dei rifiuti è nata all’interno del programma LIFE+ della Commissione europea ed è svolta sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e consumatori circa le strategie di prevenzione dei rifiuti delineate dall’Unione Europea, che gli Stati membri sono chiamati ad attuare. Il Comune di Arco aderisce alla settima edizione con due importanti proposte: la raccolta dei telefoni cellulari usati e una giornata di acqua gratis (naturale e gassata) e informazione, venerdì 27 novembre alla fontana tecnologica al Pomerio. Entrambe le iniziative sono di soggetti privati, un’associazione e un’azienda, che l’Assessorato all’ambiente del Comune di Arco ha appoggiato e messo in rete.

Per quanto riguarda la raccolta di cellulari usati, si tratta di un’iniziativa del centro culturale Beppa Josef, che a sua volta aderisce ad un’iniziativa di Krio Hirundo, un’associazione senza fine di lucro di Castelfranco Veneto che realizza e gestisce progetti umanitari a favore del popolo birmano, anche con il coinvolgimento e la partecipazione di partner locali. I cellulari raccolti (non fa differenza se funzionanti o meno), saranno smontati da una ditta specializzata per recuperarne i materiali pregiati (evitando inoltre che materiali dannosi siano smaltiti in modo non corretto) e, con il ricavato, saranno finanziati i progetti di sostegno al popolo birmano (maggiori informazioni: www.kriohirundo, email kriohirundo@gmail.com, telefono 346 0922605. Il Comune disporrà in questi giorni nei propri edifici due dei grandi raccoglitori per cellulari, uno all’ingresso dell’URP al piano terra del municipio, l’altro all’ingresso della biblioteca, a Palazzo dei Panni. Inoltre il Comune ha coinvolto le scuole media di Prabi e professionali UPT, ENAIP e Gardascuola, che ugualmente disporranno nei propri locali i raccoglitori di cellulari usati, che resteranno fino a tutto gennaio.

Per quanto riguarda la seconda iniziativa, si tratta di una giornata (venerdì 27 novembre dalle 10 alle 16) in cui un addetto dell’azienda Proacqua Group è a disposizione per informazioni circa l’enorme impatto sull’ambiente dell’utilizzo delle bottiglie in PET (quelle dell’acqua minerale e delle bevande gassate) e dell’importanza quindi di servirsi delle fontane tecnologiche (ad Arco ce ne sono due: una al parcheggio in località Pomerio, vicino al centro, e una a Bolognano, in viale della Stazione), che erogano a costi minimi (6 centesimi al litro) acqua dell’acquedotto, trattata, a scelta naturale o gassata, con il cui utilizzo si evita di utilizzare bottiglie di PET, che inevitabilmente andranno a danno dell’ambiente (il PET è riciclabile solo parzialmente e per una sola volta). Per l’occasione, sarà possibile spillare l’acqua gratuitamente. Chi invece sceglierà di acquistare la tessera necessaria per servirsi delle fontane (che costa 10 euro: 5 di cauzione, 5 di acqua) riceverà un omaggio (si ricorda che le tessere si possono acquistare nei pressi delle fontane, cioè al Caffè Portici (in via Mantova, vicino alla Posta) e alla Coop di Bolognano.

Per comprendere l’importanza delle due fontane tecnologiche di Arco basterà considerare che la produzione di un chilogrammo di PET, con cui si realizzano 25 bottiglie per l’acqua minerale, richiede il consumo di due chili di petrolio e di 17 litri e mezzo d’acqua, il che vuol dire che per contenere 37 litri e mezzo d’acqua se ne consumano la metà. E per produrre quelle 25 bottiglie si liberano nell’atmosfera diverse sostanze dannose, tra cui 2,3 chili di anidride carbonica, gas responsabile dell’effetto serra e quindi del riscaldamento del pianeta. Riferendosi poi ad un consumo giornaliero pro-capite di un litro d’acqua in bottiglia, il consumo medio per il suo trasporto è di 5 litri di gasolio all’anno, ai quali vanno aggiunti il consumo di petrolio per produrre le bottiglie, cioè 8 chili per 200 bottiglie, e di gasolio dei camion che trasportano le bottiglie di plastica vuote dalla fabbrica che le produce all’azienda che imbottiglia l’acqua, e di quelli della nettezza urbana che le trasportano dai cassonetti agli impianti di smaltimento. Si stima che ogni secondo nel mondo si producano 200 mila bottiglie di PET, che sono biodegradabili in un tempo di 700 anni.

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