Asm di Brescia è entrata nella Società elettrica di Toscolano Maderno (Set), proprietaria di tre centraline sul fiume all’interno della valle delle cartiere, acquisendo il 49% delle quote messe in vendita da Aquadolce di Salò.Il municipio mantiene la maggioranza (51%). Avrebbe potuto esercitare il diritto di opzione, diventando proprietario unico, ma ha preferito rinunciare. «Se comperassimo il 49% dovremmo sborsare 2 milioni e 600mila euro – ha spiegato il vicesindaco Roberto Righettini in consiglio comunale -. Asm è un socio di spicco e riteniamo interessante il suo ingresso». «È un motivo di soddisfazione – aggiunge il sindaco Paolo Elena -. Per la valle si prospetta una sviluppo notevole». Qualche preoccupazione è stata espressa invece dall’assessore Renato Don: «Io non sono molto d’accordo sull’operazione – ha affermato l’esponente della Lega Nord -. Ritengo che il consorzio Garda Uno, di cui Elena è vicepresidente, fosse interessato. Ma temo che non sia stato interpellato e sia stato tenuto fuori». «In passato era stata offerta una quota della Set al Garda Uno, che non aveva i quattrini necessari – ha replicato Righettini – Garda Uno è orientato verso l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici».Ottenute le concessioni dallo Stato, la Società elettrica di Toscolano Maderno aveva iniziato l’attività nell’89, ripristinando nel ’92 la centralina dismessa di Covoli. Nel 2000 ne ha aggiunte altre due, ricorrendo a soldi del Fondo ricostruzione infrastrutture sociali della Lombardia e a contributi sia del Ministero dell’industria che della Regione, situate più in alto lungo il corso del fiume, che parte dalla diga di Valvestino e finisce nel lago. La potenzialità complessiva è di cinque milioni di Kwh all’anno. Dopo la crisi del nucleare, si è rivalutato l’idroelettrico. Effettuato un cospicuo investimento iniziale, le turbine funzionano automaticamente e hanno bisogno solo di una regolare manutenzione. L’energia prodotta viene ceduta all’Enel.La Set è sempre stata una società a capitale misto. Tempo fa il 49% dei privati (il 39% apparteneva a un siderurgico di Odolo, Michele Oliva, della Olifer, e il 10% alla Genco di Paolo Ricci) venne acquisito da Aquadolce, una spa composta da un centinaio di imprenditori del Garda bresciano e della Valle Sabbia, che effettua investimenti nei settori considerati più appetibili: dai centri di vendita idrotermosanitari al software, dal settore immobiliare alle banche. Adesso Aquadolce ha passato la mano ad Asm e il consiglio comunale di Toscolano Maderno non ha esercitato il diritto di prelazione.Nel corso della seduta si è discusso anche della necessità di avere un rilascio maggiore di acqua dalla diga di Valvestino, per poter far funzionare le tre centraline a pieno regime. «L’unico affluente del fiume è il Campei – ha spiegato Righettini -. Sembra che nel 2008, dopo anni di trattative, entri finalmente in vigore la legge che obbliga l’Enel a cedere una determinata quantità, superiore a quella del minimo vitale, fissato nel lontano 1960».
La ex municipalizzata prende il 49 % delle azioni della società elettrica, la maggioranza è del Comune