domenica, Dicembre 22, 2024
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Recentemente sono apparse sul mercato anche le cinquantamila lire contraffatte, un ulteriore esempio di come la criminalità organizzata si stia specializzando.

Attenzione alle banconote false

Periodicamente, in città e periferia, girano banconote false, perlopiù bigliettoni da centomila lire. Recentemente, però, sono apparse sul mercato anche le cinquantamila lire contraffatte, un ulteriore esempio di come la criminalità organizzata si stia specializzando. E questo, purtroppo, è ancora niente. Da qualche giorno, infatti, stanno circolando nel Basso Trentino le diecimila lire false. Proprio così, un ulteriore passo avanti nella contraffazione del denaro in corso che rischia di diventare indistinguibile. Nei supermercati, per fortuna, sono attenti alle distinzioni che, al tatto superficiale, possono apparire impercettibili ma che, con più attenta analisi, svelano la loro falsità. Anziché essere lisce, quelle illegali sono ruvide e di carta un po’ più grossa. In questo periodo ne stanno circolando diverse e la gente più impensata scopre di aver avuto nel portafoglio soldi taroccati. Il fenomeno non è diffuso solo in Vallagarina ma pure nel Basso Sarca. Anche lì, tra Arco e Riva del Garda, alcune clienti al momento di pagare il conto della spesa si sono sentite dire che il denaro non era buono. Ovvia la reazione di sgomento ma, purtroppo, i controlli erano reali.Dopo le 100 e le 50 mila lire, dunque, i falsari tornano in pista con il piccolo taglio, soldi che nessuno, solitamente, maneggia con attenzione. Se in negozio si paga con centomila, infatti, qualche commerciante già scottato può sempre controllare contro luce e con le dita se il denaro è buono. Di fronte alle diecimila lire, invece (soldi che, anno dopo anno, valgono sempre meno), difficilmente chi li riceve si lascia sopraffare dal dubbio, piuttosto incassa senza nemmeno considerare l’ipotesi della contraffazione. Rimane da capire chi è riuscito a introdurre le banconote false e, soprattutto, quante ce ne sono in giro.L’estate scorsa, come si ricorderà, vennero spacciate numerose banconote da 100 mila lire che rasentavano la perfezione. A far scattare il campanellino d’allarme fu qualche commerciante, insospettito per queste lire troppo nuove. In verità, si trattava proprio di soldi pressoché identici a quelli veri. Del caso si occuparono i carabinieri di Rovereto che indagarono a lungo sul traffico illecito cercando di risalire alla stamperia e agli operatori che vi lavoravano. Le meticolose ricerche produssero i frutti desiderati. E prima ancora, altri focolai di spaccio monetario furono spenti con celerità. Quest’estate, invece, l’incursione come detto si rivelò particolarmente massiccia. Rispetto agli altri casi, infatti, l’organizzazione si specializzò solo sulle centomila lire lasciando perdere i tagli più piccoli comparsi invece in questi giorni. Gli investigatori dell’Arma, comunque, riuscirono a scoprire la stamperia clandestina nel Napoletano. Nell’hinterland del capoluogo campano, si producevano le banconote in quantità industriale per poi distribuirle a piramide in tutta Italia. A Rovereto vennero spacciate quasi sicuramente da manovalanza, in pratica l’ultimo anello della catena. E, non a caso, all’epoca furono arrestati a Mori due immigrati che cercavano di pagare mercé proprio con soldi falsi.

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