Ieri è iniziata l’operazione di prevendita dei 181 box del nuovo autosilo di Salò, in via Brunati. I proprietari di immobili con destinazione residenziale, commerciale, direzionale o turistico-ricettiva avranno sei mesi di tempo per chiedere l’assegnazione, versando una cauzione di 10mila euro e impegnandosi a costituire vincolo pertinenziale. Dopo il 18 aprile 2007 i box non prenotati saranno ceduti sul libero mercato.L’operazione è portata avanti congiuntamente dal municipio e dalla Costruzioni bresciane trentine (Ctb), una cordata composta dalla Roda di Pontevico, dalla Pavoni di Vobarno e dalla Pasquazzo di Ivano Fracena. Benchè il cantiere sia stato ufficialmente aperto, per l’esecuzione di opere provvisionali (recinzioni, ponteggi, segnaletica) i lavori di scavo non sono ancora iniziati.L’autosilo, che da solo costerà più di sei milioni di euro, pari a una dozzina di miliardi di vecchie lire, sorgerà nel terrapieno dell’ex campetto di calcio del collegio Civico che, fino a poche settimane fa, accoglieva un centinaio di vetture. Ne usciranno ben sei livelli, di cui due sotto la strada. Tre piani del parcheggio (i due interrati, il piano terreno e una porzione del secondo), per 181 posti auto, sono quelli ora messi in vendita. Gli altri tre (primo, secondo e copertura a raso), per 242 spazi, saranno invece pubblici con tariffa oraria, e possibilità di abbonamenti settimanali o mensili.Allo scopo di mettere in sicurezza il cantiere e gli edifici, l’orografia del luogo rende necessario il consolidamento del terreno. I micropali, i diaframmi (le berlinesi) e i tiranti-ancoraggi applicati lungo il perimetro dovrebbero permettere di realizzare l’opera senza problemi di frane o crolli. La nuova muratura verticale in cemento armato servirà da supporto per i vari piani e le rampe di accesso.All’ingresso, in via Brunati, prevista una rotatoria, per garantire meglio lo scorrimento del traffico veicolare.Ma l’intervento, attuato con la formula del project financing, non si limita a questa struttura. Il comparto include infatti l’ex collegio civico, l’ex chiesa di Santa Giustina, le ex elementari «Fratelli Cervi» e l’ex materna «Bravi», edifici chiusi da anni, tutti appartenenti all’Opera pia carità laicale & Istituto Lodroniano (in buona parte) e al comune (in quota minore).Oltre all’autosilo nel terrapieno, si realizzeranno il Palazzo della cultura (4.076 mq.), negozi e attività terziarie come studi professionali, edicole, farmacie, eccetera (1.053 mq.), appartamenti (3.249), con parcheggi per 120 auto, e un’area verde da 4.000 mq, di cui 2.866 attrezzati.«Un’operazione che, per essere completata, richiederà cinque, sei anni di tempo – dichiara il sindaco Giampiero Cipani -. Un investimento complessivo da 30 miliardi di vecchie lire, 16 milioni di euro». Progetto redatto dall’architetto Maria Paola Corvi e dall’ingegnere Antonino Alesci.Il Palazzo della cultura ospiterà, tra l’altro, il museo del violino. Lo strumento più importante, come abbiamo già scritto, sarà il contrabbasso firmato da Gasparo nel 1590, venduto nei giorni scorsi dal maestro piacentino Leonardo Colonna all’imprenditore edile Giancarlo Biondo, che lo darà in comodato al municipio per venti anni. L’obiettivo è di insediare nel Palazzo pubblico destinazioni in grado di attrarre il turismo anche d’inverno.Per quanto riguarda i fabbricati «privati», alcuni spazi (portici, passaggi pedonali) saranno di uso pubblico.