domenica, Dicembre 22, 2024
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Cercano le bombe intelligenti scaricate nel lago da un F15 della Nato ma trovano soltanto bombe della Seconda guerra mondiale.

Avvistate bombe sui fondali del lago di Garda

Cercano le bombe intelligenti scaricate nel lago da un F15 della Nato ma trovano soltanto bombe della Seconda guerra mondiale. Ieri i sub della Marina militare hanno individuato un grappolo di ordigni, una decina in tutto, adagiati sui fondali a 200 metri della riva, davanti a Lugana. L’area è stata delimitata e verrà presto bonificata. Delle bombe della Nato nessuna traccia, nonostante le ricerche siano in corso ormai da mesi. Strano destino quello del Garda. Sui fondali ci sono segreti, testimonianze delle passate guerre e forse anche dei più tragici fatti della storia recente. Le acque costudiscono armi, bombe, casse di esplosivi e proiettili, perfino quelle che potrebbero contenere i carteggi segreti di Wiston Churchill con Benito Mussolini. Casse di legno e zinco ancorate al fondale da un masso, gettate nel lago forse dal Duce, prima di abbandonare la sua ultima residenza sulla riva di Gargnano. Molti le hanno cercate. Nessuno le ha trovate. Nemmeno il grande Piccard che effettuò immersioni nel ’91. Un po’ come le imprendibili bombe Nato, sganciate il pomeriggio del 16 aprile del ’99 da un F15 che stava tornando da una missione in Kosovo. Il pilota in difficoltà con il carburante, per l’impossibilità di atterrare sulla pista di Aviano si era diretto verso l’aerobase di Ghedi allungando il tragitto. Fu costretto ad alleggerirsi e scaricò gli ordigni nel lago. Dove siano finiti nessuno con esattezza lo sa. In un primo momento, infatti, si pensava fossero finiti nella parte bresciana del lago. Poi, dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Brescia e in seguito ad ulteriori indicazioni, la zona di caduta venne spostata sulla riviera veronese nella zona di Garda. L’area delle ricerche, avviate in autunno, è stata poi estesa al basso lago comprendendo anche parte della zona bresciana, cioè fino alla penisola di Sirmione. I sommozzatori-incursori della Marina militare di La Spezia stanno setacciando da mesi i fondali del lago di Garda. E di ordigni ne hanno trovati parecchi. Il rinvenimento più consistente è stato segnalato ieri ai Carabinieri di Desenzano. I sub hanno individuato una decina di bombe di medie dimensioni risalenti, sicuramente, alla Seconda Guerra mondiale. Si trovano a circa 150-200 metri dalla riva ad una profondità di 40 metri. L’area è stata delimitata ed ora si provvederà alla bonifica. Il lago, nel 1945, diventò una discarica di residuati. A Salò c’era la Repubblica sociale, a Malcesine, in Veneto, aveva sede il Comando generale della Lutfwaffe, l’aviazione tedesca. E alla fine del conflitto tutto finisce a lago. Poi cominciano i recuperi e le esplosioni. Nel ’53 saltano in aria le casematte dell’isoletta di Trimellone, di fronte a Malcesine, nelle cui acque si scopre poi una vera e propria santabarbara. Ma il Garda entra in gioco anche in vicende recenti. Il giudice Felice Casson nel 1988 fa immergere i sub vicino all’isola di Trimellone dove viene trovato, su indicazione di un imputato nella strage alla stazione di Bologna, materiale esplosivo. E c’è il sospetto che l’esplosivo recuperato nel Garda sia stato usato anche per le stragi dell’Italicus e di Brescia. Ennio Moruzzi

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