Il 1998 potrebbe essere l’anno in cui l’Azienda Garda Uno- dopo avere avviato in otto dei comuni associati la raccolta della nettezza urbana, dopo avere preso in carico la gestione diretta delle fognature di un comune e dei piccoli depuratori di alcuni centri dell’alto lago- inizierà la gestione di alcuni acquedotti comunali del proprio territorio, divenendo così sempre più azienda al servizio dei cittadini gardesani oltre che delle amministrazioni pubbliche.L’Azienda del resto non da oggi si è candidata ad essere il riferimento unitario per la gestione di tutti quei servizi che attengono alla salvaguardia ed alla tutela ambientale chiedendo a Provincia e Regione di individuale l’area del Garda come ambito territoriale ottimale sia per l’attuazione del Decreto Ronchi in materia di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sia per l’applicazione della legge Galli riguardante la gestione del ciclo completo delle acque.In riferimento alla gestione del cielo completo delle acque va rilevato che la Regione Veneto ha approvato una legge, che- in applicazione della legge Galli – suddivide il territorio regionale in vari ambiti, salvaguardando la previsione di un ambito territoriale gardesano di tipo interregionale ed analogo provvedimento è stato adottato anche da parte della Regione Lombardia che prevede espressamente un ambito ‘Benaco’ e quindi, successivamente, la possibilità che tale ambito venga esteso, anche parzialmente, al territorio della Regione confinante. Sarà quindi possibile concludere fra le due regioni un accordo di programma per la costituzione di un Ambito territoriale gardesano che avrà l’effetto di consolidare ulteriormente la coesione delle amministrazioni locali rendendole maggiormente partecipi della gestione della risorsa acqua.A gestire l’Ambito, dopo averne in più occasioni sostenuto la necessità si candidano com’è naturale le due aziende, Garda Uno e Gardesana Servizi, come “gestore unico” del ciclo dell’acqua, quantomeno nei territori dei comuni consorziati.
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