Questa mattina il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco, il direttore generale di AGS Carlo Alberto Voi e il direttore di ATO Veronese Luciano Franchini hanno presentato il progetto definitivo del nuovo collettore del Garda.
“Il progetto definitivo – ha detto il presidente Cresco – è stato consegnato ad AGS, completo, il 31 luglio. È evidente che i giudizi, le polemiche e le critiche giunte prima appaiono assolutamente incomprensibili e sono basate su dati che nulla hanno a che vedere con le soluzioni tecniche adottate. Per quanto riguarda le certezze, confermo che il progetto definitivo prevede la completa dismissione delle condotte sub lacuali e che non verrà posata alcuna tubazione nel lago. C’è assoluta unità di intenti per la realizzazione del collettore, nei tempi più rapidi possibili, da parte dei sindaci gardesani, che all’unanimità hanno sottoscritto un documento condiviso, degli operatori economici e di buona parte dei parlamentari veronesi. Lavoriamo in accordo con i bresciani che, da pochi giorni, hanno definito il luogo in cui costruire i due depuratori di loro competenza e stiamo rispettando i tempi stabiliti nella road map, a parte alcuni mesi persi a causa dei ricorsi proposti dalle aziende al Tar e al Consiglio di Stato”.
“Lo schema idraulico del progetto preliminare – ha chiarito il direttore Voi – è assolutamente identico a quello del progetto definitivo. Non c’è alcuna difformità. Con il progetto definitivo abbiamo analizzato metro per metro l’intero sviluppo del collettore per capire dove fosse meglio posare la condotta. Qualora ci siano variazioni rispetto all’idea preliminare di posare le condotte sotto la Gardesana è per la presenza di numerosissimi sottoservizi e di altri manufatti che interferiscono con la posa del collettore. Dopo che il cda di Ags avrà approvato il progetto definitivo, lo invieremo ad Ato per la Conferenza dei Servizi: stimiamo di poter aprire i primi cantieri ad inizio dell’anno prossimo”.
“I progetti di questo rilievo – ha confermato Franchini – sono approvati dal Consiglio di Bacino di ATO Veronese. Noi convocheremo la Conferenza dei Servizi con tutti i portatori di interesse coinvolti che avranno 90 giorni per esprimere il proprio parere. Posso ribadire che sono confermati i 100 milioni di euro di finanziamento del Ministero dell’Ambiente, inseriti negli appositi capitoli del bilancio dello Stato. Il Consiglio di Bacino ha già in cassa, destinati a quest’opera, 3,6 milioni frutto dei finanziamenti del Ministero, della Regione, della Provincia. L’auspicio è che tutti gli enti coinvolti esprimano il proprio parere in tempi celeri e, fattore importante, è che si facciano circolare quanto più possibile informazioni corrette, a tutti i livelli. Questa è la chiave del successo”.
Il progetto definitivo
Il progetto definitivo redatto dalla Rete Temporanea d’Impresa, con capogruppo lo studio HMR, prevede il rifacimento quasi completo del sistema di collettamento dell’Alto lago veronese con la realizzazione di un collettore di trasporto che correrà dal nord di Malcesine fino all’impianto di Brancolino di Torri del Benaco. Stesso percorso faranno i rami secondari che convoglieranno i reflui dei vari centri abitati. Da Brancolino, poi le acque nere, saranno pompate attraverso un’unica condotta in pressione direttamente al depuratore di Peschiera senza disconnessioni idrauliche.
Il progetto, poi, prevede la realizzazione di un collettore in pressione dall’impianto di Maraschina, all’estremo ovest del Comune di Peschiera, fino al depuratore per convogliare i reflui del Basso Garda bresciano (Desenzano e Sirmione).
In ultimo, il progetto definitivo ha analizzato nel dettaglio quanto solo accennato dal progetto preliminare per quanto riguarda il collettore del Basso lago veronese. Da questa analisi approfondita è emerso che buona parte del collettore del Basso lago, che corre sulla sponda, va rifatto e non semplicemente pulito o manutentato come prevedeva il progetto preliminare.
La posa delle tubazioni sarà in parte su strada (21 km), in parte fianco lago (32 km) ed in parte su aree verdi (2km). Il progetto prevede la totale dismissioni delle condotte sublacuali. Inoltre, non verrà posata alcuna tubazione all’interno dello specchio lacuale.
Tecnologie di costruzione
Per la realizzazione dei nuovi sistemi di trasporto dei reflui verranno utilizzate tubazioni in ghisa sferoidali, con caratteristiche tali da essere parificate a tubazioni per acquedotto e, quindi, con la massima tenuta idraulica per annullare la possibilità di eventuale fuoriuscita di reflui.
Per alcuni tratti limitati verranno utilizzate tecnologie cosiddette “No Dig”, ovvero senza scavo, mediante la realizzazione di tunnel in cui verranno posizionate le condotte. Questa scelta, molto più onerosa rispetto allo scavo tradizionale, è stata presa in considerazione in quelle situazioni dove non vi era la possibilità di procedere con lo scavo tradizionale per la massiccia presenza di sottoservizi (tratto a sud di Peschiera) o per problemi logistici riferiti a difficili situazioni da aggirare (Castello di Malcesine).
Scelte progettuali
Il progetto preliminare era uno studio generale, “preliminare” come proprio definito dal titolo, mentre il progetto definitivo, come previsto dalla normativa tecnica vigente, è entrato nel merito delle questioni e ha definito con dettaglio “definitivo” la soluzione finale di progetto dell’opera.
Il progetto preliminare, ora definibile come Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica secondo il nuovo Codice degli Appalti del 2016, ipotizzava un tracciato parzialmente differente da quello identificato e dettagliato dal successivo progetto definitivo, con la maggior parte delle condotte da posarsi al di sotto dell’asfalto della Strada Regionale 249 Gardesana Orientale.
L’approfondimento avvenuto durante la successiva fase di progettazione definitiva ha appurato che l’attuazione di alcune soluzioni preliminari, tra cui la posa di grosse condotte sotto la strada Gardesana, in certi casi risultano impossibili.
Nello specifico dal punto di vista tecnico si sono evidenziate le seguenti problematiche tecniche:
- la presenza di numerosissimi sottoservizi interferenti;
- la presenza di 66 vallette che scaricano le acque di pioggia dal monte Baldo a lago;
- presenza di nuclei abitati a valle della strada gardesana.
Alla luce di queste considerazioni, Azienda Gardesana Servizi e i progettisti del progetto definitivo hanno individuato la possibilità concreta di posare le nuove condotte sul lungolago, creando molti meno disagi rispetto alla realizzazione dei lavori sulla Gardesana.
Ovviamente la valutazione non è stata meramente tecnico-economica, ma anche di tipo sociale-ambientale, con l’obiettivo di tutelare l’ecosistema del Lago di Garda, i canneti, le rive e le passeggiate ciclopedonale già esistenti lungo le rive.
Le tempistiche
Il progetto dovrà essere approvato dal Cda di Azienda Gardesana Servizi. Dopodiché sarà inviato al Consiglio di Bacino Veronese, che è l’ente deputato all’autorizzazione del progetto. Ato Veronese, quindi, procederà all’indizione di una Conferenza dei Servizi alla quale saranno invitati tutti gli enti coinvolti dall’intervento. La durata di questo procedimento amministrativo è fissata in 90 giorni. Le amministrazioni locali coinvolte dall’intervento sono sempre state aggiornate circa lo sviluppo progettuale ed hanno appoggiato in maniera totale la prosecuzione dell’iter progettuale.
Verranno, inoltre, calendarizzati degli incontri aperti al pubblico per illustrare nel dettaglio il progetto stesso, affinché la trasparenza e la condivisione delle informazioni sia massima.