Altri 24 comuni saranno connessi in banda larga nel maggio dell’anno prossimo. E nel 2007 sarà la volta di altri 53. La provincia di Brescia è la punta di diamante della «società dell’informazione» prossima ventura. Dei suoi 206 comuni, 86 sono già nella rete della banda larga, altri 70 stanno per entrarci da qui al 2007 grazie a un paio di progetti del Broletto. Ne resteranno fuori una cinquantina, ma altri progetti sono allo studio. In Lombardia, al momento, solo 545 dei 1.547 comuni sono serviti dalla banda larga. Gli altri 1.002 ne restano fuori. Il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi dà un’occhiata ai numeri e «Brescia è più avanti di chi è più avanti», commenta. Siamo nel pomeriggio di ieri in una sala del «Dietro le quinte» di via Stretta. Il ministro spiega che lo slittamento del digitale terrestre al 2008 (la doppia trasmissione in analogico e digitale doveva partire a fine 2006) in realtà «non è uno slittamento ma è un allineamento all’Europa, che è più indietro di noi». E spiega che il nuovo sistema era previsto per tra il 2010 e il 2012, ma «noi abbiamo ottenuto l’anticipo al 2008». Come che sia la decisione dovrebbe essere ufficializzata oggi. Al tavolo con il ministro ci sono la vicepresidente della Regione Viviana Beccalossi, il presidente della Provincia Alberto Cavalli, l’assessore all’Innovazione Corrado Ghirardelli, l’esperto di e-government Giuliano Noci (Politecnico di Milano), il responsabile dell’area Innovazione del Broletto Raffaele Gareri. A moderare, Raffaele Vitiello del «Sole 24 Ore», che collabora alla realizzazione della newsletter della Provincia, presentata proprio ieri nel suo numero uno. Il ministro parla davanti a una platea di sindaci, presidenti di comunità montane, imprenditori. Ci sono pure il prefetto Maria Teresa Cortellessa dell’Orco, il rettore dell’università statale Augusto Preti. E come i bresciani disegnano lo stato delle cose di una provincia «prima tra le prime», lui descrive una situazione nazionale in forte sviluppo e fa capire che nè Brescia nè la Lombardia sono oasi nel deserto telematico. «Le telecomunicazioni sono un fattore che abilita e mobilita le risorse, le energie e le intelligenze di un territorio – dice il ministro -, e il compito della politica è ridurre il “digital divide”», insomma il divario digitale tra aree diverse. Va da sè che «il Governo ha creduto molto nella sfida dell’innovazione tecnologica» (lo riconosce pure l’esperto Noci) e «ha inserito la banda larga nella legge delle grandi opere, perchè il sistema cresce anche con le infrastrutture immateriali». Così gli abbonati alla banda larga sono passati dai 300 mila del 2001 agli «oltre sei milioni» di oggi. Il che «ci mette al primo posto tra le nazioni europee per tasso di crescita». Ci sono lavori in corso nelle regioni meridionali dell’Obiettivo 1 per la realizzazione di una «dorsale di banda larga in fibra ottica» (130 milioni di euro). E in attesa del digitale terrestre interattivo, vera rivoluzione capace di entrare in tutte le case, «offrire i servizi del t-government, dalla telemedicina al pagamento dei bollettini postali, all’invio di raccomandate, tutte cose che già si fanno». E in attesa della tivù «intelligente», il Governo non esclude nulla. «Per ridurre il digital divide – dice il ministro – assicuriamo tutte le soluzioni tecnologiche della telecomunicazione, dalla fibra ottica all’adsl, al sistema wire-fire (Wi-Fi)», che è proprio quello adottato a Brescia per ridurre ciò che Ghirardelli chiama «uno dei maggiori problemi infrastrutturali». Portare la fibra ottica in tutti i comuni della provincia «sarebbe del tutto impossibile per i costi». Dunque, la banda larga arriverà in modalità hiperlan presso i municipi, le scuole e le biblioteche. Da lì, verrà irradiata in case e aziende in modalità wireless. I vantaggi sono molteplici, vanno dal miglioramento delle amministrazioni locali, che finiscono tutte in rete e accedono ai servizi del Cst (Centro servizi territoriali) del Broletto, alle imprese in difficoltà nei rapporti con l’estero. In definitiva «migliora la qualità della vita», dice Ghirardelli. In ogni comune arriverà internet veloce, saranno possibili servizi di videosorveglianza e controllo del territorio, videoconferenze, e i cittadini potranno dialogare con la pubblica amministrazione, con le scuole e le biblioteche «in modo del tutto gratuito». D’altro canto, si formerà una rete intercomunale che collegherà in rete i municipi e permetterà di creare servizi consortili, di dare telefonia tra i comuni a costo zero. Primi a beneficiarne sono i 24 comuni dell’Obiettivo 2, che saranno connessi nel maggio dell’anno prossimo, e Ghirardelli annuncia che nel 2007 la partita dovrebbe chiudersi anche per i 53 del «sostegno transitorio». Il tutto si realizza grazie a due progetti presentati dal Broletto in risposta a un bando regionale e interamente finanziati dal Pirellone con un milione e 200 mila euro. E Beccalossi mette in campo le priorità regionali, che hanno dato gambe agli stessi progetti bresciani. «Per definire una strategia condivisa da quanti operano nel settore – dice la vicepresidente della Regione – abbiamo dato vita a un tavolo permanente per conoscere lo sviluppo della rete telematica su tutto il territorio, per verificare le aspettative degli operatori, valutare l’evoluzione tecnologica, razionalizzare il rapporto tra operatori stessi e pubblica amministrazione». E grazie a un bando che ha messo a disposizione di 218 comuni lombardi quasi 6 milioni di euro per 10 progetti che interessano 320 mila abitanti, anche 70 comuni bresciani e soprattutto «12.506 imprese di Vallecamonica, Valsabbia e Valtrompia potranno contare sulle potenzialità di una moderna rete a banda larga». In ogni caso, non si parte da zero. E il presidente Cavalli nei suoi saluti ricorda i tre progetti del Broletto relativi alla rete bibliotecaria (600 mila euro), alla scuola (con Comune e Provincia di Milano), alla messa in rete della domanda/offerta di lavoro con il progetto sovraregionale Sintesi. Inoltre, ora arriva anche la banda larga in altri 70 comuni, con «2 milioni di euro, 1.2 messi dalla regione e il resto dalla Provincia».
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A «Dietro le quinte» il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi si confronta con Beccalossi e Cavalli. Dei 206 Comuni, 86 sono già nella rete, altri 70 stanno per entrarvi