I livelli alti del lago minacciano la stagione turistica. Puntuale, come ogni anno a primavera, riesplode la polemica sulla gestione delle acque del Garda e la regolazione dei livelli. Ieri il lago misurava 136 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, appena quattro centimetri sotto il limite massimo consentito in aprile dalla normativa (140 centimetri). Il lago, insomma, è vicino al limite massimo di sicurezza stabilito in base a necessità di tipo idraulico ed ecologico (il livello massimo consentito scenderà a 135 cm nel periodo maggio-agosto e a 70 cm nel periodo settembre-novembre). Ma quel che più preoccupa amministratori e operatori locali è il fatto che l’acqua alta ruba spazio alle spiagge.La questione viene sollevata dall’assessore all’Ambiente del Comune di Salò, Aurelio Nastuzzo, che non risparmia critiche all’attuale gestione delle acque: «Con i livelli sopra i 130 cm le acque sommergono numerose spiagge, con grave danno per il comparto turistico. Il Garda non può essere utilizzato come un bacino idrico al servizio dell’agricoltura mantovana, i gardesani devono aver voce in capitolo».Il problema è noto ed ha il suo nocciolo nella contrapposizione tra le esigenze del comparto agricolo mantovano, che per dissetare gli oltre 100mila ettari di superficie agricola nel bacino del Mincio reclama enormi quantità d’acqua (460 milioni di metri cubi), e quelle del turismo gardesano: livelli troppo alti riducono le spiagge, mentre livelli troppo bassi provocano il problema opposto, lasciando all’asciutto tratti di fondale, con le maleodoranti conseguenze provocate dalle alghe che si decompongono al sole, e rendendo impossibile l’attracco dei battelli in alcuni porti.In Comunità del Garda minimizzano: «Il lago è alto anche per effetto del disgelo – spiega il segretario Lucio Ceresa – ma la situazione è sotto controllo. L’ideale sarebbe un livello costantemente attorno ai 100 cm, ma d’altra parte è necessario essere previdenti nel caso si verificassero periodi di siccità». Ceresa è inoltre convinto che il livello del Garda è destinato a scendere presto: «La stagione irrigua è iniziata il primo aprile. Attualmente dal lago escono 40 metri cubi di acqua al secondo e non è escluso che presto il deflusso possa aumentare ulteriormente». Nessun allarmismo, dunque, «anche perché – conclude il segretario della Comunità del Garda – la vera emergenza scatta a 160-170 centimetri sullo zero idrometrico».Ma c’è un’altra questione che preoccupa Nastuzzo: la pressante richiesta dei mantovani di poter utilizzare la galleria Mori-Torbole per immettere nel Garda le acque dell’Adige, più fredde di quelle lacustri, quindi dannose per l’ecosistema del bacino, e, soprattutto, più inquinate. «Il Garda – esorta Nastuzzo – deve attivarsi per scongiurare questa eventualità che avrebbe effetti devastanti per l’ambiente lacustre».Sulla questione era intervenuta recentemente la stessa Comunità del Garda, depositando al Tar e al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma ricorsi contro l’utilizzo della galleria Adige-Garda. La Comunità ha tra l’altro lanciato l’idea di interventi infrastrutturali per canalizzare l’acqua dell’Adige direttamente nel Mincio e nel sistema irriguo, senza passare attraverso il lago.
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Il Garda misura 136 cm sullo zero idrometrico I timori dell'assessore all'Ambiente di Salò