mercoledì, Gennaio 22, 2025
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Besenello e la memoria degli ebrei trentini nella Shoah 1938-1945

Storie di Memoria: Ebrei Trentino tra il 1938 e il 1945

La Biblioteca di Besenello (TN) ha recentemente ospitato la presentazione del libro Le storie ritrovate: Ebrei nella provincia di Trento, 1938-1945, scritto da Maria Luisa Crosina. Quest’opera si propone di dare voce a un capitolo doloroso della storia trentina, raccogliendo testimonianze significative degli ebrei presenti in regione durante gli anni bui della Shoah.

Il volume si compone di racconti orali e scritti, lettere che sono state conservate come reliquie e documenti rimasti in silenzio negli archivi per oltre cinquant’anni. Ogni storia racchiude sentimenti profondi e riflessioni che emergono dalle immagini evocative contenute nel grande libro della memoria collettiva.

Un Drammatico Comune Denominatore

Le narrazioni raccolte nel libro presentano esperienze diverse, ma tutte condividono un tragico filo conduttore: l’essere ebreo sotto il regime nazista. “Ho scritto queste pagine perché non si disperdano le parole dei vivi e perché i morti riabbiano un filo di voce…” afferma Crosina nell’introduzione. Le storie raccontano abbandoni strazianti, distacchi dai propri cari e dalla vita quotidiana, dignità offesa ma mai completamente annullata, nonché povertà che non sfocia nella miseria spirituale.

Riconoscimenti per la Ricerca

Per l’impegno profuso nella ricerca storica e nella promozione della cultura legata alle persecuzioni razziali, Maria Luisa Crosina ha ricevuto nel 2022 il Gonfalone d’Argento dalla città di Arco. Questo riconoscimento è stato conferito “per meriti legati alla ricerca e alla promozione della cultura”, evidenziando l’importanza del suo lavoro nel riportare alla luce le vicende degli ebrei deportati da Arco.

Ogni anno, il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, il Comune di Arco ricorda Eva Haas Flatter, Arturo Cassin e Gino Tedeschi, deportati da Arco e morti ad Auschwitz. Viene inoltre celebrato Leo Zelikowski, cittadino onorario di Arco e sopravvissuto ai campi di sterminio; la sua testimonianza rappresenta un importante messaggio di pace e riconciliazione.

Un Lavoro Prezioso per la Comunità

La comunità arcense esprime gratitudine a Maria Luisa Crosina per aver recuperato le storie di queste quattro persone ed aver reso noto il loro coraggio contro le atrocità nazifasciste. Il suo operato non solo promuove la cultura locale ma assicura anche che le memorie delle persecuzioni razziali siano trasmesse alle nuove generazioni. La professoressa ha saputo ricostruire una rete di atti solidali che rappresentano un esempio luminoso in un periodo segnato dall’oscurità.

Attraverso questo lavoro meticoloso, Crosina ha ridato vita a vicende altrimenti dimenticate, garantendo così che tali esperienze non vengano mai più oscurate dalla storia.

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