lunedì, Febbraio 24, 2025
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Grande festa collettiva per la consegna del Palio all’equipaggio di «Ichtya». Ma cova la polemica: i veronesi vogliono contare di più

Bisse, Peschiera sul trono

Il presidente della Lega Bisse, Franco Poli, ha consegnato la Bandiera del lago all’equipaggio di Peschiera-Ichtya. Paolo Tacconi, classe ’67, operaio, Stefano Mazzurega, ’74, chimico, Massimo Raimondi, ’73, tipografo, e Osvaldo Mazzurega, ’49, magazziniere, papà di Stefano, hanno vinto il Palio per il terzo anno consecutivo. E custodiranno il gonfalone in sede, cercando (nel 2002) di centrare il poker. La cerimonia si è svolta in un ristorante di Sirmione, l’Ancora d’oro. I partecipanti alle otto regate, svoltesi da giugno ad agosto, accompagnati dalle famiglie e dai responsabili dei vari club, sono accorsi a festeggiare i più forti, applauditi a lungo. Non mancavano sindaci (Maurizio Ferrari di Sirmione, Armando Ferrari di Bardolino), vice (Alessandro Buffoli di Iseo), presidenti di vari enti (Giuseppe Mongiello della Comunità, Bruno Faustini del Parco Alto Garda), assessori provinciali (Alberto Martelletto di Verona) e comunali. «Due le novità nel campionato di quest’anno – ha ricordato Poli -. Il maggiore spettacolo, con la modifica del regolamento (ogni sera, le tre batterie di qualificazione e la finale tra le migliori due di ciascun raggruppamento), e il ritorno alle gare di Sirmione. Organizzare il Palio comporta un costo che si avvicina ai 200 milioni. Dobbiamo essere grati alle amministrazioni comunali e agli sponsor che ci sostengono, ma lo sforzo è notevole, e sull’argomento bisognerà fare attente valutazioni. Un plauso a Ichtya di Peschiera, i cui atleti hanno dimostrato passione, entusiasmo e buona preparazione». Sulla Lega soffia, però, il vento delle polemiche. I bresciani accusano i veronesi di partecipare alle riunioni con atteggiamenti disgreganti, gli altri replicano di voler contare di più nell’organigramma dirigenziale. Anche perchè la storia delle bisse l’hanno fatta soprattutto loro. Ricordiamo che questo è il 22esimo Palio vinto dagli equipaggi della sponda orientale (sette la mitica «Paloma», di cui sei per Torri e uno con Garda, «Berengario» di Torri quattro, Garda quattro, Peschiera altrettanti, S.Vigilio, Lazise e Bardolino uno a testa). I «nostri», invece, ne hanno conquistati appena dodici: cinque «Clusanina», del lago di Iseo, quattro «Foscarina» di Gardone Riviera, tre «Villanella» di Gargnano. «Ci sono stati momenti difficili – ha detto Poli -. Qualcuno ha messo in discussione la nostra stessa ragion d’essere, il principio ispiratore unitario e la tradizione di sport gardesano. Alla fine è prevalsa la ragione. Non possiamo disperdere un patrimonio che abbiamo ereditato, lasciando prevalere i campanilismi. Esistono problemi organizzativi e di gestione interna. Nelle prossime settimane valuteremo la situazione complessiva». Mongiello ha sottolineato che «le questioni possono esplodere dialetticamente. Importante è trovare una sintesi, recuperando il senso di appartenenza. Le amministrazioni pubbliche fanno sforzi affinchè la tradizione del sacrificio e dell’impegno continui a vivere». Alla fine, i premi. Il sindaco Ferrari ha consegnato il «Grifone» a Poli, e questi il guidone della famiglia Rossetti al Comune di Iseo «per la costanza e la serietà con cui segue le bisse». Riconoscimenti anche a Bardolino, seconda classificata, e Garda, terza. Le barche bresciane si sono dovute accontentare delle briciole. Quarta Portesina (Davide Manovali, Giuseppe Dolcini, Ivano Baccolo, Mauro Reghenzi, figlio del mitico Guidone), quinta Clusanina (con due coppie di fratelli, Sandro e Luca Bettoni, Giuseppe ed Enzo Barbieri), sesta Foscarina (Maurizio Erculiani, Marco Bargellesi, Franco Baruffaldi e Marco Righettini).

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