Un'operazione di controllo ha portato alla multazione di oltre 30 pescatori di frodo sul basso Garda, colti in flagrante mentre tentavano di catturare il coregone, specie sempre più rara. Le guardie ittiche volontarie, insieme alla Polizia Provinciale e al Nucleo forestale dei carabinieri, hanno scoperto i bracconieri con attrezzature vietate come canne da pesca e bilancini. Le sanzioni possono raggiungere i 2000 euro, in un contesto in cui il divieto di pesca per questa specie è attivo fino al 31 gennaio, in concomitanza con il periodo della frega.
Nonostante le nuove normative entrate in vigore dall'8 ottobre mirino a proteggere il coregone, la vigilanza sarà intensificata nei prossimi giorni per contrastare le attività illegali. La legge stabilisce che ogni pescatore dilettante non possa catturare più di dieci coregoni al giorno, tutti con una misura minima di 30 centimetri. Queste misure sono fondamentali per garantire la riproduzione naturale del coregone nel lago, soprattutto dopo il divieto di ripopolamento artificiale imposto dal Ministero nel 2021. La lotta al bracconaggio si rivela cruciale per preservare questa specie minacciata e garantire la sua sopravvivenza nelle acque locali.