Se avete bisogno di cure di tipo ortopedico, il top che potrete trovare in Italia è quello offerto dal reparto di Ortopedia e traumatologia della Casa di cura Pederzoli: è quanto sostiene il mensile Men’s Health, sulla base di un’indagine condotta dalla rivista in collaborazione con la società di ricerche Acqua. L’inchiesta ha portato ad analizzare 749 strutture pubbliche o equiparate alle pubbliche. A finire sotto la lente di ingrandimento sono stati i reparti (per un totale di 8.115) di allergologia, cardiochirurgia, cardiologia, chirurgia plastica, fisiopatologia della riproduzione, malattie infettive e tropicali, oncologia, ortopedia e traumatologia, psichiatria e urologia. Men’s Health precisa che le classifiche stilate si riferiscono alla capacità delle strutture pubbliche di rispondere in prima istanza alle richieste di accoglienza, disponibilità di posti letto ed efficienza del servizio di day hospital. Sono stati scartati parametririferiti, ad esempio, al corpo medico (non per numero, ma per accademicità o fama) o ai servizi accessori (aria condizionata, stanze singole). Una fotografia, dunque, di efficienza e rapidità di risposta al problema dell’utenza. I risultati dell’indagine hanno individuato le dieci migliori strutture per ogni specialità; una sorta di fotografia nella quale è la regione Veneto a fare la parte del leone, contribuendo, molto più della Lombardia, al primato del Nord Italia rispetto al Centro e al Sud. Un altro dato rilevato è che la qualità delle cure sanitarie appartiene maggiormente ai centri medio-piccoli; le strutture delle grandi metropoli, invece, finiscono per essere penalizzate dalle lunghe liste di attesa. «Piccolo e veloce è bello» potrebbe essere lo slogan legato alle risposte che ha avuto questo studio. E per quanto riguarda l’Ortopedia e traumatologia, la Casa di cura Pederzoli si toglie la soddisfazione di staccare, in questa speciale classifica, niente meno che gli Istituti Rizzoli di Bologna, attestati solo al quarto posto. «Non possiamo che dirci molto soddisfatti», commenta il dottor Franco Carrara, responsabile dell’intero reparto, che attribuisce questo risultato «innanzitutto a un’amministrazione lungimirante, che ha investito nella nostra chirurgia in tempi in cui questo non era così remunerativo. E poi», prosegue, «all’innovazione tecnologia e alla scelta, attuata già da alcuni anni, di puntare sulle specializzazioni». «Infatti la nostra organizzazione interna», spiega il responsabile, «è composta oggi da tre dipartimenti: quello della mano, quello del ginocchio e quello della spalla, dell’anca e della colonna; ognuno ha una propria autonomia e ne sono responsabili gli specialisti che vi operano». Sessanta i letti complessivi dell’Ortopedia e traumatologia di Peschiera, con una media di cinquemila interventi chirurgici all’anno. «Non va infine trascurato l’altro importante risvolto conseguente alla formazione di questa sorta di superspecializzazioni: ovvero il fatto che ognuno dei medici impegnati si sente maggiormente spronato agli aggiornamenti continui e all’acquisizione, man mano, delle ultime tecniche scoperte. Basti pensare», conclude Carrara, «alla chirurgia mini-invasiva per l’anca e la colonna, alla chirurgia protesica per il ginocchio e la spalla e alle tecniche dei reimpianti per la chirurgia della mano».
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Secondo un’indagine condotta da un mensile nazionale la clinica Pederzoli primeggia in termini di efficienza. Gli ospedali veneti nella top ten: «La carta vincente è la specializzazione»