lunedì, Dicembre 23, 2024
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Operazione conclusa alle 10, con un massiccio spiegamento di forze a vigilare sia a terra che sulle acque del Mincio

Bomba, missione compiutaDisinnesco senza problemi

Alle 10 il camioncino Suv bianco, di quelli usati per le missioni internazionali, è uscito dal cancello del depuratore consortile. Pochi minuti prima, nel rimorchio, era stata caricata la bomba di provenienza americana, risalente alla seconda guerra mondiale, rinvenuta a metà dicembre durante gli scavi per la posa di una nuova tubatura dell’impianto che raccoglie le acque del collettore sublcuale. L’ordigno, del peso di 500 libbre, era stato precedentemente privato delle due spolette che ancora lo corredavano e che avrebbero potuto innescare l’esplosione. Con l’ausilio di un muletto è stato collocato sul camion e contornato di sacchi di sabbia.Una volta uscito dall’area del depuratore il camioncino, scortato dai carabinieri di Peschiera, si è diretto a Valeggio dove alle 13 la bomba è stata fatta brillare all’interno della «Cava Ludovica». Nessun problema, dunque, ieri mattina per l’intervento di despolettamento e rimozione dell’ordigno il cui ritrovamento ha causato la sospensione dei lavori in corso di adeguamento idraulico del depuratore.L’intervento, coordinato dalla Prefettura dove era stata attivata un’unità di crisi, ha comunque richiesto un rilevante dispiegamento di forze: carabinieri e polizia locale a presidiare le diverse strade nel raggio di 500 metri dal punto delle operazioni; la squadra nautica della polizia e i vigili del fuoco di Verona a controllare il tratto di fiume Mincio compreso nello stesso spazio; i volontari del 118 presenti con le ambulanze. A coordinare il tutto l’unità di crisi allestita direttamente in Prefettura e la squadra tecnica posizionatasi direttamente a Peschiera negli uffici del comando di polizia locale. Per tutto il tempo dell’intervento è stato chiuso ai voli lo spazio aereo sopra l’area a rischio.Le operazioni sono iniziate alle 7.30, con lo sgombero della popolazione residente nell’area a rischio (fortunatamente pochissime persone) e la chiusura delle strade di accesso al depuratore. Alle 8.30 la squadra del Reparto Genio Guastatori «Folgore» ha iniziato la fase del cosiddetto zdespolettamento»: la bomba non era esplosa, infatti, proprio perché le sue due spolette erano intatte. Con tutta probabilità si trattava di un ordigno sganciato nel 1944 da quote basse e dunque le spolette non avrebbero avuto il tempo di completare l’innesco.Completato il disinnesco, la bomba è stata caricata sul camion e portata fuori dall’area del depuratore. Dopo qualche minuto i Carabinieri della Compagnia di Peschiera sono partiti scortando l’automezzo sino a Valeggio, ultima tappa per l’ordigno che qui è stato fatto esplodere in sicurezza.«Come si suol dire quando tutto finisce bene si è sempre soddisfatti», commenta Alberto Ardieli, direttore dei lavori di adeguamento idraulico del depuratore. Lavori che, però, nonostante la rimozione della bomba non potranno riprendere subito. «Questi ritrovamenti», spiega il direttore, «impongono una più ampia verifica dell’area. Abbiamo già predisposto il progetto per questa seconda fase di bonifica che contiamo di completare al più presto».

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