lunedì, Febbraio 24, 2025
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L'episodio coraggioso il 12 giugno 2001: il giovane rivano si era tuffato nel canale della Rocca. La medaglia «guadagnata» per il salvataggio di una bimba

Bronzo di Ciampi a Daniele Danti

Era il 12 giugno dell’anno scorso. Ai giardini di porta Orientale una frotta di bambini persi nei loro giochi, sui vialetti intorno al canale della Rocca i passi misurati d’un popolo che assaggiava scampoli di vacanza. Poi, in un attimo, la biciclettina rotola veloce verso il bordo del lago, la ruota davanti urta nella sconnessione fra cordolo di pietra ed asfalto, s’impenna e scodella la bambina nell’acqua. La stanno a guardare i dieci, forse quindici: i più animosi allungano una mano ridicolmente lontana dal fagotto tenuto a galla dal giubbotto gonfio d’aria come un salvagente. Non ci pensa un attimo Daniele Danti: intento a leggere un libro dentro lo Speedy ormeggiato in attesa di clienti, come ha sentito lo sconquasso s’è affacciato e senza pensarci un attimo, vestito com’era, con le scarpe ai piedi ed il portafoglio in tasca, ha scavalcato la murata e s’è buttato a ripescare la piccola. Nel giro di tre minuti è finito tutto, con i mille grazie della madre combattuta tra la volontà di esprimere una riconoscenza autentica e la fretta di andare a cambiare la piccola, zuppa come un pulcino. Quell’episodio verrà ricordato domani pomeriggio in municipio, con una cerimonia solenne, presente il Commissario del governo dottor Alberto De Muro, il sindaco, rappresentanze delle forze armate. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi su segnalazione del commissariato del Governo, ha conferito con proprio decreto una medaglia di bronzo al merito civile a Daniele Danti, per l’abnegazione e l’altruismo dimostrati in quel pomeriggio. Un comportamento meritevole di essere segnalato oltre la ristretta cerchia di quelli che pur presenti e per forza consapevoli di quanto stava accadendo sotto ai loro occhi, non hanno trovato dentro di sè la forza di fare un salto nell’acqua. Fra la cerchia di persone che batteranno le mani quando il dottor De Muro appunterà la medaglia sulla giacca di Daniele, ci sarà senz’altro Roberto Danti, un’istituzione per i gardesani, giustamente orgoglioso d’un figlio dal cuore grande quanto ha larghe le spalle.

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