La Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, ha approvato, in tempo di emergenza coronavirus, la delibera relativa alla proroga delle scadenze annuali in materia di caccia e attività venatoria.
NECESSARIO INTERVENIRE
“Era necessario intervenire – ha dichiarato Rolfi – per andare incontro alle esigenze dei 60.000 cacciatori lombardi in questo momento in cui e’ di fatto vietato
muoversi se non per urgenze professionali o sanitarie”.
ACCORDO CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
“Abbiamo approvato questo provvedimento – ha aggiunto – in accordo con tutte le associazioni venatorie”.
NUOVE SCADENZE
Per i cacciatori residenti in Lombardia la scadenza dell’iscrizione presso l’ambito territoriale o il comprensorio alpino di caccia e’ stata prorogata dal 31 marzo al 15 maggio senza alcuna maggiorazione. Scadenza prorogata al 15 maggio anche per i non residenti gia’ iscritti nella stagione precedente, o nella stagione venatoria 2018/2019. Il termine per l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo da parte dell’assemblea dei soci degli ambiti e dei comprensori alpini di caccia e’ prorogato al 15 giugno; l’accoglimento delle domande di ammissione da parte del comitato di gestione degli ambiti e dei comprensori alpini di caccia dal 31 maggio e’ spostato al 15 giugno.
LE NUOVE DATE
La presentazione della richiesta di fruizione di un pacchetto di dieci giornate per la caccia alla selvaggina migratoria, anche con l’uso di richiami vivi, esclusivamente da appostamento temporaneo, al comitato di gestione degli ambiti e dei comprensori alpini di caccia dal 31 marzo e’ stata posticipata al 15 maggio; il rilascio dell’autorizzazione dal 31 maggio al 15 giugno.
GRANDE RESPONSABILITA’
“I cacciatori lombardi hanno mostrato – ha ricordato l’assessore – durante questa emergenza grande responsabilità e grande generosità raccogliendo cifre ingenti da destinare agli ospedali lombardi per acquistare ventilatori, mascherine e altre strumentazioni necessarie a contrastare il Coronavirus”. “Al contrario di chi li critica, spesso – ha concluso Rolfi – sono i primi ad attivarsi per il bene comune e per una solidarietà concreta”.