A Toscolano Maderno occhi puntati sulla valle delle cartiere. Domenica 14 settembre verrà riaperta la chiesetta dei Luseti, completamente restaurata dal gruppo guidato da Luisa Marchetti. Sono state riportate alla luce decorazioni in gesso e affreschi. Da lunedì 15 invece, in località Gatto, poco prima dei Luseti, riprenderanno (e andranno avanti tre settimane) gli scavi archeologici condotti dall’Università di Padova, in particolare dal prof. Giampietro Brogiolo e dai suoi studenti, sotto la sorveglianza della Soprintendenza per i beni ambientali e archeologici. Alla fine dell’estate partiranno altri interventi. «Costruiremo la passerella e la protezione in località Covoli – dichiara il sindaco Paolo Elena -. Entro dicembre renderemo fruibile la passeggiata fino alle Camerate. Completeremo, inoltre, le opere di messa in sicurezza: sistemazione delle reti, ingabbiatura…». Niente da fare, invece, per lo sgombero della frana abbattutasi nel mese di gennaio in località Sabbionere, sulla strada montana della valle delle Camerate, bloccando ogni possibilità di transito, sia dei veicoli che dei pedoni. Le reti di protezione non sono state sufficienti a contenere l’erosione, dovuta alla pioggia e alla scarsa consistenza della roccia, assai friabile. Il geologo di un’impresa specializzata ha detto che una mina non avrebbe risolto il problema: troppo instabile la parete per avere garanzie di sicurezza. Così i 300 metri cubi di materiale sono rimasti lì. Gestita da un consorzio misto presieduto da Giacomo Pasini, composto da privati (i proprietari dei terreni) e da enti pubblici (come il municipio), la strada parte da Gaino, e conduce a Persegno, Archesane e Campei, dove gli Alpini hanno ristrutturato una malga. Nella zona ci sono casette e fienili, utilizzati nel periodo estivo. D’inverno vengono tenuti solo alcuni animali. Un albergatore, ad esempio, ha dei cavalli, e un pensionato degli asini. Vietato con un’ordinanza il transito sul ramo di sinistra, subito dopo il ponte, in questi mesi i passanti sono riusciti a salire percorrendo un tratto a destra (realizzato in tempi rapidi) e attraversando il torrente (asciutto). Ma, quando si rigonfierà d’acqua, cosa succederà? «La frana è stata bypassata – spiega Elena -. Bisogna però trovare una soluzione. Ebbene, noi ci stiamo attivando per costruire un ponte che potrebbe anche diventare definitivo». Da ultimo il discorso sulla sistemazione di Maina Inferiore. Nell’ex portineria è stato aperto (estate 2002) il museo della carta, che ha richiamato migliaia di visitatori. Il primo locale, la stanza della memoria, accoglie ricerche, tesi di laurea (in architettura, storia, geologia, ecc.), videocassette, documentari, una cartina dell’impero austro-ungarico. La seconda è «la sala del ricordo», con un centinaio di fotografie scattate agli inizi del secolo. C’è anche un argano di legno, uti lizzato dai frati Dominicani per cinquecento anni. In un’altra ci sono le filigrane. Non manca la carta moneta stampata nel periodo della Rsi, la Repubblica sociale di Benito Mussolini. Uno staccio del 1740 porta la sigla V.F., Veronesi Francesco, l’unico imprenditore che svolgeva l’attività in piazza a Maderno, nell’edificio ora diventato hotel Golfo. In un angolo, cinque rulli ballerini in bronzo. Da ultimo, la stanza della fabbricazione, con cinque riproduzioni: dalla cernita degli stracci alla essicazione. I turni di sorveglianza sono garantiti dai lavoratori anziani della cartiera di Toscolano, protagonisti di questa operazione di recupero. «Adesso abbiamo concentrato le attenzioni sul grande stabilimento diroccato di Maina – conclude il sindaco -. Entro la fine di ottobre dovremmo valutare un paio di progetti redatti da studi specializzati. La nostra idea: completare il museo, realizzare una piccola linea produttiva e collocare un laboratorio di restauro del libro antico». Se son rose…
Impossibile spostare il materiale caduto nel gennaio scorso
In progetto un ponte per scavalcare il torrente