Nelle campagne a valle della discarica dei rifiuti, in località Fibbie, non servono strumenti particolarmente sofisticati per rilevare una concentrazione abnorme di polveri. Basta un’occhiata per capire che lo strato bianco che ricopre ogni cosa non è neve, ma appunto polvere. Quella sollevata in gran quantità dai camion che a decine, per cinque giorni alla settimana, percorrono la strada del cantiere in cui si sta lavorando all’ampliamento della discarica. I contadini non ne possono più.Nei giorni scorsi hanno più volte segnalato il problema in Comune, ma senza sortire risultati. Si sono allora rivolti al presidente del Consorzio di miglioramento fondiario di Oltresarca Natalino Signoretti, il quale, dopo aver toccato con mano lo spesso manto di polvere che si è posato, in questi due mesi di siccità, sui frutteti delle Fibbie, con un paio di telefonate di fuoco in Municipio, ha finalmente ottenuto una prima risposta. Nel pomeriggio, un’intera cisterna d’acqua è stata scaricata sull’area battuta dai camion e per qualche ora la situazione è migliorata. Ma, tuona Signoretti, non dovrebbe essere l’amministrazione comunale ad intervenire su sollecitazione dei contadini esasperati, bensì l’impresa che sta eseguendo i lavori nella discarica. E’ chiaro, aggiunge il presidente del Consorzio, che finché non piove, la strada deve essere bagnata tutti i giorni. Altrimenti gli agricoltori che in questo periodo stanno lavorando nelle campagne sottostanti continueranno a respirare polvere, così come chiunque si trovi a passare da quelle parti. «Qui vive anche una famiglia – prosegue – e non so proprio come possa resistere in queste condizioni. In un’ora transitano anche 50 camion ed è come se dalla discarica scendesse a valle un nuvolone di nebbia. Basterebbe così poco per evitarlo! Alla fine è solo una questione di educazione e di rispetto della salute e della proprietà altrui. Cose dell’altro mondo per chi pensa soltanto ai propri interessi».
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Dal cantiere della discarica vanno e vengono decine di camion. I contadini si ribellano e mobilitano il Comune. Più l'incuria che la siccità rende l'aria irrespirabile alle Fibbie