Il caro energia torna a preoccupare le PMI in Italia, con un allerta lanciato da Confesercenti che stima un aggravio di oltre 2,6 miliardi di euro per il 2025. Le piccole e medie imprese del terziario, tra cui commercio, turismo e servizi, subiranno aumenti medi di circa 1.300 euro annui per le bollette energetiche, che in alcuni casi possono rappresentare fino all'8-10% del fatturato. Attualmente, i prezzi dell'energia in Italia sono superiori del 20% rispetto alla Germania e del 25% rispetto a Francia e Germania, contribuendo a una situazione economica già complessa.
Le tensioni sui mercati energetici potrebbero non solo far lievitare i costi diretti per le PMI, ma anche influenzare negativamente i consumi delle famiglie. Secondo Confesercenti, se la situazione non verrà affrontata adeguatamente, l'inflazione potrebbe superare il 2%, portando a una contrazione della spesa delle famiglie di circa 9,6 miliardi di euro. L'associazione ha quindi sollecitato interventi correttivi da parte del governo per mitigare gli effetti del caro-bollette sulle attività economiche.
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