Cartiere del Garda: basta il nome ad evocare torrentizie cascate di carta bianchissima, un continuo bisogno di crescere, di espandersi, scritto nella storia, talvolta tormentata e burrascosa, dei rapporti fra il colosso e la città. Poi arriva sotto le feste, affidato ad una semplice busta bianca, uno stampato che sarebbe riduttivo chiamare giornale aziendale, a rivelare come Cartiere del Garda sia sì carta, ma non solo. Cartiera è anche una famiglia cresciuta negli anni nel lavoro e nelle centinaia di uomini che la fanno esistere: è anche arte, altruismo, generosità, divertimento, sport.Blue Magazine si chiama la rivista. In apertura l’amministratore delegato, Paolo Mattei, sintetizza la strategia di Lecta, il gruppo di cui fa parte Riva insieme alla francese Condat ed alla spagnola Torraspapel: ogni anno 1.180.000 tonnellate di carta patinata senza legno, leadership consolidata in Europa, già capace di accreditarsi sul mercato Usa, con l’unica preoccupazione d’una qualità sempre più alta (per Riva significa 12 miliardi da investire sulla terza continua durante le fermate di Ferragosto e Capodanno 2001). Ma accanto alla strategia, arriva la festa di 27 dipendenti da 25 anni in azienda con i ringraziamenti del grande capo ed il riconoscimento che se oggi l’azienda ha conqueistato il posto che nessuno le può contestare, lo si deve all’impegno ed alla professionalità di chi ci lavora. Ezio Parisi racconta di come, qualche volta, mentre lavora venga chiamato a soccorrere qualcuno rimasto incrodato in parete: come nell’estate scorsa con una ragazza fassana sul Brento, appesa al suo paracadute impigliato in una roccia con quattrocento metri di vuoto sotto i piedi. Gualtiero Parisi, Loris Boninsegna e Fabrizio Di Stasio, aspettano il 31 gennaio per riattraversare il lago da Malcesine a Campione nel buio della notte invernale, salvo poi a dire che non c’è niente di eccezionale, basta farlo. E Roberto Piazza, a chiedergli la professione, si dichiara operaio nel reparto spedizioni, ma a convincerlo tira fuori incisioni di gran valore e sculture che gli potrebbero valere un posto fisso fra gli artisti, se non lo facesse solo per passione. E poi il grande basket, punto di riferimento dello sport gardesano. E per finire la carrellata (incompleta) su Blue Magazine, un filo di poesia di Natale: Paolo Bridarolli ricorda quelli poveri e felici d’una volta, a «polenta e lat» che «popà» a figlio mangiavano assieme dal paiolo.
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Blue Magazine racconta arte, generosità, senso di appartenenza
Cartiere del Garda, non solo patinata
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