Grazie a un gruppo di collezionisti di Garda riscopriamo alcune delle stampe che ritraggono i paesi veronesi del lago di Garda nei primi cinquant’anni del secolo scorso. Alle “Cartoline d’epoca da Malcesine a Peschiera” il professor Giorgio Vedovelli dedica una sorta di album illustrato edito dal Circolo collezionisti gardesani “La Cicogna” e Cierre Grafica (254 pagine con schede storiche dei vari paesi).
Riunendo le collezioni di Vedovelli, Armando Fava, Francesco Galetti, Alessandro Giori, Giovanni Sembenini e Fernando Lorenzini è nato questo progetto curato dall’instancabile penna del prof. Vedovelli, studioso, direttore del Museo Scaligero di Torri del Benaco e già autore di varie e numerose pubblicazioni dedicate alla storia, alla pesca e alle tradizioni del lago di Garda ed entroterra.
“Il periodo storico che va dalla fine dell’Ottocento alla metà del secolo scorso riveste un’importanza cruciale per le nostre zone – annota l’autore nella prefazione –: è un periodo interessato da profondi sconvolgimenti politici e militari, basti pensare alle due guerre mondiali e al ventennio fascista, che hanno profondamente inciso sulla struttura socio-economica dei borghi che si stendono lungo la costa orientale del lago: gli antichi mestieri, legati soprattutto al primario, dall’agricoltura alla pesca e al lavoro nelle cave di pietra, pian piano ma inesorabilmente lasciarono il posto all’industria turistica”.
Grazie all’avvento del turismo comparvero i primi alberghi e trattorie e pian piano il flusso migratorio dei lacustri verso le Americhe e le miniere e i cantieri di Francia, Belgio e Svizzera cessò. Tra le professioni locali era senza dubbio la pesca a conferire “una patina turistica” molto amata dai primi ospiti del Benaco, che – ricorda Vedovelli – “amavano spedire agli amici e ai parenti rimasti a casa immagini di pescatori, reti e barconi da trasporto”. Scene e immagini di vita che ormai si vedono solo nelle storiche cartoline, immagini seppiate consumate dal tempo, in cui ci si imbatte nei mercatini di antiquariato o sfogliando i vecchi album di famiglia, oggetti ricercati con avidità da molti collezionisti.
Su queste cartoline si ritrovano le fisionomie novecentesche di molti paesi rivieraschi, del Garda veronese, notando profondi cambiamenti tra l’ieri e l’oggi “in nome del cosiddetto progresso”: il lungolago di molti borghi è completamente mutato, come pure vie e piazze di paese, palazzi trasformati da ristrutturazioni edilizie, nuovi porti e strade che si sono aggiunti modificando l’assetto del luogo. Anche i lavori sulla Gardesana orientale, tra gli anni Venti e Trenta, hanno rappresentato un evento storico.
Pubblicato nel Numero di Settembre di Gienne